Forse è meglio iniziare l’anno con un po’ di babbìo anche se in fondo (ma molto in fondo) questa è anche una riflessione semiseria.
Quando ero all’università ho studiato anche la sociolinguistica, una scienza che studia l’evoluzione della lingua mettendola in relazione anche all’evolvere della società.
Giorni fa, mentre ero alla posta aspettando per ben 2 ore il mio turno per pagare le bollette, (cornuto e mazziato) riflettevo sull'uso di una parola che, quando ero giovane, avrei definito “volgare” (e che utilizzavo solo coi miei coetanei maschi) ma che oramai è entrata a tutti gli effetti nell’uso dell’italiano comune tant’è che la si sente spesso anche alla radio e in televisione.
Si tratta di una parole di 5 lettere che inizia per c, finisce per o ed ha in mezzo 2 zeta. Insomma, senza remore e sperando che mia madre non legga mai questo post, sto parlando della parola cazzo.
Dagli agli anni ’70, quando ancora era ritenuta off-limits, il suo utilizzo si è sempre più esteso e non ci si scandalizza più a sentirla pronunciare anche in situazioni piuttosto formali (tavole rotonde, dibattiti ecc.).
Per semplificare do qui di seguito alcuni esempi dell'uso della suddetta parola.
-Uso rafforzativo (togliendola dalla frase il significato non cambia di molto):
Che c. vuoi?
Dove c. vai?
- In sostituzione di “niente, nulla”
Non capisci un c.!
Come mai non hai mai un c. da fare?
- In sostituzione della parola “schifo” o similari
Spegni questo c. di telefonino!
E’ un film del c.
- Per offendere qualcuno
Sei una testa di c.!
Che faccia di c.!
Mi stai sul c.!
Levati dal/dai c.
- In sostituzione di “fatti, affari”
Sono c. tuoi, ora!
Fatti i c. tuoi!
La parola tuttavia viene utilizzata anche con prefissi e suffissi che ne allargano ulteriormente il significato. Ecco qui una piccola lista di parole derivate
NOMI
Cazzata: stupidaggine
Cazzabubbolo: cosa di poco valore
Cazzone: uomo stupido
Cazzettino: uomo di poca affidabilità
Cazzacci (al plurale): nella locuzione fatti i c.....cci tuoi
Cazzeggiamento : scherzo
Cazzaro
Cazziatone o cazziata: sgridata, rimprovero
Cacacazzo/i o rompicazzo/i: persona che disturba
Controcazzi: super attributo di virilità (anche al femminile) E' una tosta, con i controc....
Stracazzi: accrescitivo usato nelle locuzioni tipo Fatti gli strac.... tuoi per favore
Incazzamento o incazzatura: l'essere fortemente adirato,
Scazzo : diverbio
AGGETTIVI
Cazzuto: dicesi di persona tosta
Incazzato : dicesi di persona molto adirata
Incazzoso: dicesi di persona facile ad adirarsi
VERBI
Cazzeggiare : scerzare
Cazziare: rimprovevare aspramente
Incazzarsi: adirarsi fortemente
Scazzarsi: avere un aspro diverio con qualcuno
Troviamo la parola anche in tutta una serie di lcouzioni e frasi idiomatiche anch’esse oramai facenti parte dell'uso comune della lingua come ad esempio:
Quello sta c. e culo col direttore ! (stanno in intimità, ma non sessuale)
Fa tutto a c. di cane (fa tutto male, in modo sbagliato)
Grazia, Graziella e grazie al c. (in caso di cosa ovvia)
Il c. non vuole pensieri (per fare sesso ci vuole serenità mentale, almeno per l’uomo)
Il vocabolo si trova anche nelle varianti dialettali, spesso con significati diversi
A Roma per esempio si usano due forme simili:
sto cazzo!?: espressione esclamativa di ammirazione o di negazione.
sti cazzi: col significato di "non me ne importa nulla / non mi riguarda", riferita a cosa e/o affermazione di scarsa importanza (vedi il grande capo "Esticazi" della trasmissione radio 2 "Sei Uno Zero" con Greg e Lillo). Nel nord Italia viene spesso usata per mostrare stupore o ammirazione (simile a "perbacco"), similarmente al romano sto cazzo. È sempre più in uso anche nel senso di "col cazzo che...": "'Sti cazzi se lo aiuto!" (Figurati se lo aiuto! Non se ne parla proprio che lo aiuto!).
A Napoli esiste la forma cazzimma che pare si riferisca a persona che gode a procurare dispiaceri ad altri: E che cazzimma!
In Sicilia utilizziamo la parola cazzilli per denominare le crocchette di patate che accompagnano le panelle nel famoso panino
Immaginate adesso la difficoltà di uno straniero che si trovi a dover imparare la lingua italiana! Deve stare attento a quello che dice perchè se dice a una persona “sei un cazzone” lo offende, se gli dici “sei cazzuto” lo elogia. Cosa ne potrà capire il poverino?
Piccola parentesi didattica: sapete il significato della parola cazzaro? Se sì scrivetelo, ma siate onesti: non cercate su internet!!
Per concludere, non so quale possano essere le vostre reazioni e impressioni in merito a quanto ho appena scritto. Sappiate che in ogni caso sono sempre discorsi del c.
Quando ero all’università ho studiato anche la sociolinguistica, una scienza che studia l’evoluzione della lingua mettendola in relazione anche all’evolvere della società.
Giorni fa, mentre ero alla posta aspettando per ben 2 ore il mio turno per pagare le bollette, (cornuto e mazziato) riflettevo sull'uso di una parola che, quando ero giovane, avrei definito “volgare” (e che utilizzavo solo coi miei coetanei maschi) ma che oramai è entrata a tutti gli effetti nell’uso dell’italiano comune tant’è che la si sente spesso anche alla radio e in televisione.
Si tratta di una parole di 5 lettere che inizia per c, finisce per o ed ha in mezzo 2 zeta. Insomma, senza remore e sperando che mia madre non legga mai questo post, sto parlando della parola cazzo.
Dagli agli anni ’70, quando ancora era ritenuta off-limits, il suo utilizzo si è sempre più esteso e non ci si scandalizza più a sentirla pronunciare anche in situazioni piuttosto formali (tavole rotonde, dibattiti ecc.).
Per semplificare do qui di seguito alcuni esempi dell'uso della suddetta parola.
-Uso rafforzativo (togliendola dalla frase il significato non cambia di molto):
Che c. vuoi?
Dove c. vai?
- In sostituzione di “niente, nulla”
Non capisci un c.!
Come mai non hai mai un c. da fare?
- In sostituzione della parola “schifo” o similari
Spegni questo c. di telefonino!
E’ un film del c.
- Per offendere qualcuno
Sei una testa di c.!
Che faccia di c.!
Mi stai sul c.!
Levati dal/dai c.
- In sostituzione di “fatti, affari”
Sono c. tuoi, ora!
Fatti i c. tuoi!
La parola tuttavia viene utilizzata anche con prefissi e suffissi che ne allargano ulteriormente il significato. Ecco qui una piccola lista di parole derivate
NOMI
Cazzata: stupidaggine
Cazzabubbolo: cosa di poco valore
Cazzone: uomo stupido
Cazzettino: uomo di poca affidabilità
Cazzacci (al plurale): nella locuzione fatti i c.....cci tuoi
Cazzeggiamento : scherzo
Cazzaro
Cazziatone o cazziata: sgridata, rimprovero
Cacacazzo/i o rompicazzo/i: persona che disturba
Controcazzi: super attributo di virilità (anche al femminile) E' una tosta, con i controc....
Stracazzi: accrescitivo usato nelle locuzioni tipo Fatti gli strac.... tuoi per favore
Incazzamento o incazzatura: l'essere fortemente adirato,
Scazzo : diverbio
AGGETTIVI
Cazzuto: dicesi di persona tosta
Incazzato : dicesi di persona molto adirata
Incazzoso: dicesi di persona facile ad adirarsi
VERBI
Cazzeggiare : scerzare
Cazziare: rimprovevare aspramente
Incazzarsi: adirarsi fortemente
Scazzarsi: avere un aspro diverio con qualcuno
Troviamo la parola anche in tutta una serie di lcouzioni e frasi idiomatiche anch’esse oramai facenti parte dell'uso comune della lingua come ad esempio:
Quello sta c. e culo col direttore ! (stanno in intimità, ma non sessuale)
Fa tutto a c. di cane (fa tutto male, in modo sbagliato)
Grazia, Graziella e grazie al c. (in caso di cosa ovvia)
Il c. non vuole pensieri (per fare sesso ci vuole serenità mentale, almeno per l’uomo)
Il vocabolo si trova anche nelle varianti dialettali, spesso con significati diversi
A Roma per esempio si usano due forme simili:
sto cazzo!?: espressione esclamativa di ammirazione o di negazione.
sti cazzi: col significato di "non me ne importa nulla / non mi riguarda", riferita a cosa e/o affermazione di scarsa importanza (vedi il grande capo "Esticazi" della trasmissione radio 2 "Sei Uno Zero" con Greg e Lillo). Nel nord Italia viene spesso usata per mostrare stupore o ammirazione (simile a "perbacco"), similarmente al romano sto cazzo. È sempre più in uso anche nel senso di "col cazzo che...": "'Sti cazzi se lo aiuto!" (Figurati se lo aiuto! Non se ne parla proprio che lo aiuto!).
A Napoli esiste la forma cazzimma che pare si riferisca a persona che gode a procurare dispiaceri ad altri: E che cazzimma!
In Sicilia utilizziamo la parola cazzilli per denominare le crocchette di patate che accompagnano le panelle nel famoso panino
Immaginate adesso la difficoltà di uno straniero che si trovi a dover imparare la lingua italiana! Deve stare attento a quello che dice perchè se dice a una persona “sei un cazzone” lo offende, se gli dici “sei cazzuto” lo elogia. Cosa ne potrà capire il poverino?
Piccola parentesi didattica: sapete il significato della parola cazzaro? Se sì scrivetelo, ma siate onesti: non cercate su internet!!
Per concludere, non so quale possano essere le vostre reazioni e impressioni in merito a quanto ho appena scritto. Sappiate che in ogni caso sono sempre discorsi del c.
12 commenti:
mi accorgo che il prof giov anche quest'anno abbia deciso di continuare imperterrito la pratica della strada del così detto "aceto".
Prof Giov, ci vogliamo rendere conto che siamo di fronte ad un cambio epocale e che anche noi vetero dobbiamo trasformarci?
E poi, i tempi sono dirissimi, lo ha sottolineato il Nostro Presidente della Repubblica, la via dell'aceto: bastaa!!!
Ma, insomma, mi posso ancora permettere di fare la " seria "?
Purtroppo, il lupo perde il pelo ma non il vizio; e la prof ida appartiene anche a questa categoria.
La mia però è un'analisi come la lettera di Leopardi cioè "semiseria"; un fondo di analisi sociale me la vorrai pure riconoscere. Non è puro e semplice cazzeggio.
Condivido pienamente la tua analisi..io purtroppo faccio abbondantemente uso della parola in analisi, anche se mi si addice poco essendo una gentil donzella!
Ma come si dice a roma 'sti cazzi!
per manuela
non è che avresti ualche variante ialettale a aggiungere alla lista?
Capitano,non le posso offire per il momento altri usi della parola in esame,prometto di cercarne di appropriati.
varianti locali, però, magari burine ma efficaci. 2° me se ti sforzi, magari chiedendo in giro, qualche esito positivo potresti averlo.
Questo consiglio suona molto da prof,non so come dire,delle serie: hai del poteziale ma non ti applichi abbastanza :)
Chiederò in giro promesso, anche ai miei amici della sabina...non si sa mai esca qualcosa di nuovo.
Cara manuela, ti prometto che publicherò un post solo sulle parolacce romane
Capitano la stupirò con effetti speciaaaali.Ho un libro sulle parolacce romane ;)che si chiama "l'anima de li mortacci nostri",piccola eredità materna.
Ora me lo studio un pochino e se fa il bravo potrei spedirlo in sicilia per un consulto :)
Intanto per la sua analisi di c...o può aggiungere:
Fraccazzo - per indicare lo spaccone di turno,quello che si sente super fico,oppure per nascondere nell'anonimato qualcuno es "chi è stato?" "fraccazzo"
Da qui la digressione Fraccazzo da Velletri.
Cazzata cor botto - superlativo di cazzata
Conosco "cazzata col botto" anche se da noi si preferisce "cazzata orba".
Fraccazzo invece sconosco completamente. Brava Manu per l'implementazione
esiste anche la forma sicula
"sugnu incazzulutu ru friddu" che avevo dimenticato
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