martedì 28 luglio 2009

Storie di emigrazione

La Sicilia è tristemente nota per la sua secolare emigrazione. Nel corso degli ultimi due secoli molta gente è stata costretta ad emigrare alla ricerca di migliori condizioni di vita.
Tra tutti i casi ve ne è uno un pò particolare. Sto parlando del nostro attuale sindaco il quale già da alcuni anni è emigrato, ma solo in parte! Infatti mentre il corpo è rimasto qua a Palermo, il suo cervello ha lasciato la nostra città da almeno un lustro, chiuso dentro una misera valigia di cartone!
L'auspicio comune è quello che anche il resto del corpo si ricongiunga con quello che ancora oggi qualcuno si ostina inopinatamente a definire "cervello".

lunedì 13 luglio 2009

Calcio di rigore

Come da copione, a bocce ancora non ferme, la pu(e)lla romana ha incominciato a diramare i dati sugli esiti degli esami di stato 2009. I dati parlano ovviamente di un aumento dei respinti cosa di cui la ministra andrà fiera dicendo: "Avete visto che la politica di rigore comincia a sortire i primi risultati? Era ora che si desse un giro di vite! Finalmente viene premiata la qualità e la competenza". Così dirà la pu(e)lla romana.
Due piccole considerazioni personali:
1) mi piacerebbe conoscere la ripartizione dei respinti tra scuola pubblica e scuola privata; perchè ho come l'impressione che la ricaduta positiva l'avrà probabilmente la scuola privata con l'aumento degli iscritti, a discapito del servizio pubblico;
2) il rigore è a doppia velocità; mentre a scuola si torna ai "valori di una volta", il resto del paese danza e canta al ritmo dello sbracamento più totale. A Roma si balla la Samba (e altri tipi di balletti) mentre nelle periferie del paese i docenti dovrebbero rispolverare il libro Cuore!

giovedì 9 luglio 2009

Complimenti!

Allora, voglio spiegarvi questi nuovi esami. Parlo a caldo perchè così mi ricordo meglio quello che devo dire.
Piccola premessa. In generale concordo col fatto che in media i ragazzi oggi studiano meno di prima, fatta salva qualche piccola eccezione. Tale andamento, però sarà difficilmente modificabile perchè, cari miei, se vanno indietro i ragazzi vanno egualmente indietro i docenti, sia per quanto attiene alla loro specifica preparazione che per quanto riguarda il loro spessore morale e l'attitudine a leggere e interpretare i ragazzi. Il termine che mi viene in mente è "mediocri": tali mi sembrano le nuove leve di docenti, come tutti quanti inseguiti dalla necessità di soddisfare il proprio io e meno disposti all'ascolto e a spendere tempo per gli altri (quasi sempre gratuitamente).
Fatta salva questa premessa passo all'esame vero e proprio.
Quest'anno ci sono state due modifiche alle quali, stoltamente, non si è dato il peso adeguato:
1) il credito scolastico è passato da un massimo di 20 a un massimo di 25 punti
2) il voto del colloquio orale è passato da 35 a 30 max.
Invariate invece sono rimaste le modalità di attribuzione del bonus, cioè almeno 15 di credito e almeno 70 punti nelle prove, tra scritti e colloquio.
Prima con 37 o 38 allo scritto e con un buon colloquio, da 33 o 32 si arrivava a 70 per cui la commissione aveva la possibilità di attribuire qualche punto in più ai più meritevoli, in considerazione di qualche elemento particolarmente positivo riscontrato.
Oggi se non si ottiene almeno 40 allo scritto sei matematicamente tagliato fuori dal bonus (sperando di poter avere il massimo all'orale naturalmente).
Consequenze: voti alti pochi o pochissimi e la forbice si restringe per cui i voti si appiattiscono tra 60 e 80.
La pu(e)lla di Roma sarà così contenta del "giro di vite di rigore" che contraddistingue il suo ministero ("basta con questo sbraco sinistrorso, recuperiamo i valori morali tradizionali" - disse mentre si faceva una canna). E noi ci siamo caduti con tutti e due i piedi, dando agio alle scuole private di presentare un pessimo prodotto finito supervalutato da commissioni spesso compiacenti, anche per lo spauracchio di eventuali ricorsi.
Siamo stati tutti bravi, quindi come al solito, in particolare noi, docenti delle scuole pubbliche che abbiamo fatto il gioco di chi ci vuole male, dandoci , come spesso accade, la zappa sui piedi! Molti, molti complimenti!

lunedì 6 luglio 2009

Attaccatevi al tram

Mi chiedevo che fine abbia fatto il tanto atteso, auspicato, decantato, tram che il nostro beneamato sindaco ci aveva promesso molti e molti anni fa in una famosa pubblicità preelettorale, diffusa allegramente a spese del contribuente, che affermava che il suddetto mezzo di trasporto non sarebbe stato più un desiderio, parafrasando in tal modo il titolo di una famosa opera teatrale di Tennessee Williams.
Certo la prima reazione potrebbe essere d'indignazione nei confronti del nostro primo cittadino per l'ennesima fandonia propinata alla popolazione. Tuttavia, riflettendoci bene, il nostro stimatissimo forse non ha mentito del tutto; per quanto riguarda i nostri rapporti quotidiani con l'amministrazione comunale quante volte, infatti, siamo stati costretti ad attaccarci al tram? La munnizza, la manutenzione stradale, l'edilizia popolare,la scuola, l'inquinamento urbano! Pensate un pò quante volte al giorno l'amministrazione ci invita caldamente ad attaccarci a questo povero tram!
E poi c'è qualcuno che parla male del sindaco! Ingrati!

Gli esami non finiscono mai!

Seconda citazione da Ennio Flaiano: "Oggi anche il cretino è specializzato".
Riprendendo questo aforisma e intrecciandolo con una vecchia barzelletta si potrebbe ipotizzare un dialogo tra due prostitute una delle quali, rivolgendosi ad una "collega" piuttosto corrucciata:
- Che ti succede, ti vedo preoccupata!
- Devo passare l'esame per l'abilitazione alla professione!
- Non ti preoccupare, l'ho passato io l'anno scorso. Certo, ho avuto qualche difficoltà allo scritto ma poi ho recuperato all'orale!

domenica 5 luglio 2009

Siamo in troppi!

In che settore si può esplicitare la cretinaggine umana?
Mi spiego meglio. Un cretino dove può manifestare
meglio la sua cretinaggine?
Secondo me un cretino è cretino a tutto tondo per cui estrinsecherà le sue enormi facoltà in tutte le manifestazioni del suo io. Sarà cretino quindi in bagno durante le sue abluzioni mattutine, ma lo sarà altresì a pranzo, o mentre guarda la TV, non solo quindi nel relazionarsi con gli altri ma anche da solo. Anche perchè il cretino, nella quasi totalità dei casi, non sa di esserlo. Questo vale quindi per tutti noi, chi scrive compreso. Se io fossi, quindi, legittimamente cretino, non saprei di esserlo neppure in questo momento che scrivo delle cretinate (o forse proprio per questo dovrei averne coscienza!).
Dato per scontato comunque che ciascuno di noi pensa del prossimo che un minimo di cretinaggine vi alberga, dirò che il cosiddetto cretino professionista, cioè quello che universalmente è ritenuto tale per conclamazione ufficiale e che, se ci fossero le olimpiadi di cretinaggine, vincerebbe facilmente una delle tre medaglie, il cretino professionista, dicevo, è una persona di grande pericolo per la collettività perchè è assolutamente impossibile poter prevedere le evoluzioni del suo pensiero in quanto o si è cretini come lui e allora non si posseggono i meccanismi mentali adatti, oppure si è persona fornita di intelligenza media e quindi non in grado di calarsi nel modo di pensare del cretino. E quand'anche ci si provasse a capirlo, il cretino stupirà sempre, anche nelle situazioni più semplici.
Faccio un esempio. Mi è capitato di giocare a calcetto con un cretino e vi assicuro che è stato terribile perchè non ho potuto prevedere in nessun modo il suo modo di giocare e adattarmi ad esso, cosa che faccio usualmente con i nuovi compagni di gioco. Quando pensavo che mi facesse un passaggio corto, scagliava il pallone lontano. Quando invece ero circondato da avversari ed ero in difficoltà, allora mi passava la palla, magari in modo impreciso. Quando era logico che tirasse in porta, passava la palla, quando doveva passare, tirava in porta! Morale mi sono demoralizzato e un pò scoglionato e quindi si è perso la partita, cosa poi non così importante per l'avvenire del paese.
E' lecito però chiedersi quale influenza abbia il cretino nella società civile: essa è a mio avviso assolutamente nefasta. Il cretino infatti vive ed opera in mezzo a noi in numero preoccupante anche perchè come diceva il buon Flaiano, "La mamma del cretino è sempre incinta". Se ritenete poi che il cretino abbia, all'interno della società civile, incarichi trascurabili o di secondo piano vi sbagliate di grosso. Vi sono infatti impiegati cretini, dirigenti cretini, ministri e sottosegretari cretini, professori cretini, muratori cretini; tutti i livelli e gli strati sociali sono equamente colpiti dal fenomeno.
Quale la soluzione possibile? Semplice. Basterebbe selezionare, con un apposito test, tutti i potenziali cretini nazionali, deportarli e metterli tutti insieme nella stessa città obbligandoli ad organizzarsi tra di loro nelle varie attività della vita civile. Tutti, dall'usciere al sindaco, dal giardiniere al prefetto, tutti, dico solo ed esclusivamente cretini. Che ne verrebbe fuori? Penso che, alla fine, la vita in questa ipotetica città che chiamerei "Cretilandia", scorrerebbe serenamente senza troppi intoppi perchè, essendo tutti cretini nessuno si accorgerebbe delle stupidaggini fatte dagli altri, ritenendole invece azioni del tutto normali.
Sarei curioso di sapere chi sarebbe eletto come sindaco della città anche se qualche idea in merito ce l'avrei. Ho solo una piccola perplessità! Come potrebbe essere la vita in una megalopoli in cui vivono 30 milioni di cretini
italiani ?

venerdì 3 luglio 2009

Il richiamo della foresta

Vorrei gentilmente mandare affanculo tutta una serie di colleghi i quali, al richiamo della pu(e)lla di Roma, dalla massa definita "Ministro della Pubblica Istruzione", che invitava i docenti al rigore nei confronti degli alunni in sede di valutazione, hanno aderito in massa a tale invito, potendo così finalmente, tacitamente soddisfare quella innnata tendenza del docente ad essere, non già educatore nel senso più nobile della parola, quanto più limitatamente, ristrettamente, parzialmente, settorialmente, circoscrittamente, miseramente, notaio della propria disciplina e bigotto censore della morale.
Quanti finalmente hanno gioito nel poter finalmente ritornare ad essere severi di fronte allo sbracamento della nostra gioventù, qualunquista e priva di valori! "
Si, un pò di rigore ci voleva, alla buon ora!",
così avranno commentato alcuni miei colleghi (chissà perchè mi viene meglio pensare a delle colleghe femmine ma, se lo dicessi, la mia collega ILP si incazzerebbe moltissimo per cui non lo dico anche se in verità le colleghe nella scuola sono in numero preponderante per cui, statisticamente...)
Così, dicevo, molti miei colleghi avranno finalmente potuto riscoprire la loro vera missione: quella cioè di misero trasmettitore di nozioni, alcune delle quali, peraltro, assolutamente, oggi, prive di qualsiasi significato e valore.
In linea di principio potrei anche essere d'accordo con tutto questo se non fosse che:
primo, da quale pulpito viene la predica; vogliono il rigore da noi, mentre i nostri rappresentanti sono allo sbando più assoluto e allo sbando della nazione (ma di quale nazione sto parlando?) hanno contribuito in modo rilevante in questi ultimi anni (la solita filosofia dell' "Armiamoci e partite" oppure del "Fate quello che vi dico io ma non fate quello che faccio io");
secondo, anche la nostra categoria sconta il degrado nazionale, per cui gli stessi valori che così strenuamente ci ostiniamo a proporre, sono quotidianamente smentiti (nella maggior parte dei casi, ovvio), da una pratica di vita non dico dissoluta, ma diciamo semplicemente "attuale". Faccio un piccolo esempio: prima e durante gli esami ci siamo affrettati a ricordare ai nostri alunni il divieto assoluto di utilizzo del telefono cellulare a scuola durante gli esami, sottolineando il rischio in cui si poteva incorrere in caso di infrazione. "Sarebbe gravissimo se foste colti col telefono in mano". Peccato però che presidenti e membri di commissione (interni ed esterni) se ne sono bellamente fregati del divieto che avrebbe dovuto, in linea teorica, riguardare anche loro. Si sono sentite nei corridoi suonerie di tutti i tipi, prima, durante e dopo lo svolgimento delle prove!
Un ultimo, piccolo, corrosivo, commento personale. E' ovvio che, cuore di mamma (mi dispiace ma non riesco proprio a dire "cuore di papà"), i figli delle colleghe sono sempre regolarmente perseguitati da docenti che non sono mai in grado di giudicare e soprattutto non tengono in nessun conto del momento che "il pupo" sta attraversando, poverino, escluso come è stato dalla squadra di calcio, col padre separato che se ne fotte di lui, mentre io da sola non riesco a provvedere a tutte le sue necessarie esigenze di vita (leggasi Hi-phone o capo firmato). Si sono le stesse colleghe che poi, quando giudicano gli altri, queste stesse "esigenze" dimenticano completamente.
Il richiamo della foresta ha colpito ancora e nessuno di noi si senta escluso.
Soluzione. Mah. Me ne vengono alcune, praticamente impossibili da attuare, vista la nostra recente storia. Forse se fossimo più attenti a cogliere la globalità della crescita di una persona, se assumessimo atteggiamenti simili sia nei confronti degli studenti che dei nostri figli, se fossimo un po' più educatori nel fare piuttosto che nel dire, se infine spendessimo maggior tempo tra i nostri alunni e non contro di essi, forse il nostro servizio assumerebbe un altro spessore e rilevanza e saremmo visti con maggiore autorevolezza da parte di tutti!
Auguri colleghi! Ne abbiamo bisogno

giovedì 2 luglio 2009

Ombre Rosse

Si aggirava circospetto nella prateria, stravolto dalla fatica, grondante di sudore. Scorse a malapena delle ombre rosse che si avvicinavano verso di lui ed immaginò di udire in lontananza lo sferragliare della diligenza lanciata al galoppo, l'urlo di incitamento del conducente e il sibilare sinistro delle frecce dei pellerossa.
-Gli indiani - pensò tra sè e sè - Ci stanno attaccando! -
La sua mente andò immediatamente al film di Joh Ford e si immaginò, novello Joh Vayne, pronto a raccogliere un ennesimo attacco degli Apaches di Geronimo.
Poi un soprassalto, una voce ironica vicino:
- Te l'avevo detto che non hai più l'età. Stattene a casa!-
Era il suo compagno di squadra che, in effetti, non aveva proprio tutti i torti. La prateria in realtà altro non era se non il solito campo di calcetto frequentato settimanalmente, le ombre rosse intravviste, le magliette dei giocatori della squadra avversaria che stavano attaccando, l'urlo di incitamento, semplicemente il richiamo dei compagni che lo invitavano all'attenzione (aveva percepito in particolare una parola che finiva in "...ionito" ed ora sapeva con certezza a cosa essi facessero riferimento) mentre il sibilare non era quello delle frecce, ma semplicemente quello del pallone scagliato violentemente dall'attaccante della squadra avversaria verso la porta che lo aveva appena sfiorato. In quanto alla diligenza, beh quella se l'era proprio sognata!