Siamo al 10° round. Il match si avvia alla conclusione e purtroppo l’avversario è in netto vantaggio su di lui. Pur iniziando bene il pugile ha perso il filo dell’incontro stancandosi in un lavoro ai fianchi che però non ha sortito l’effetto sperato. Del resto l’avversario è tosto, duro da attaccare, sfuggente, grande incassatore. Ma lui si è preparato bene per l’incontro, ha lavorato sodo. Sa bene che una vittoria può aprirgli le porte di una carriera ancora ricca di successi e guadagni; una sconfitta, invece, lo avvierebbe verso il lento e fatale viale del tramonto.
Deve cercare di dare una svolta all’incontro anche se percepisce che la fiducia intorno a sé va scemando. L’allenatore all’angolo, gli ha appena consigliato di aggrapparsi alla sua decennale esperienza, come dire che è pronto a gettare la spugna.
Poche chance gli si offrono, stante le sue attuali condizioni fisiche: i riflessi non sono più quelli dell’inizio match e così pure le gambe, piuttosto lente; ma è ancora in grado di leggere bene la situazione.
Sente, per esempio, che il suo avversario, forte e roccioso, che mai però ha sottovalutato, potrebbe avere quanto prima una defaillance, avendo subito durante l’incontro dei colpi cha l’hanno raggiunto alla figura, scotendolo. Sente anche di potere entrare nella stretta guardia che sempre ha contraddistinto la sua scherma. Si potrebbe, ma come fare? Che tattica usare? Proprio adesso servirebbero forze fresche che però non ha. Ma non si rassegna e, soprattutto, non vuole dare la soddisfazione agli altri di andare giù. Che fare allora?
In questo frangente l’unica strategia ancora possibile è l’attesa
Deve cercare di dare una svolta all’incontro anche se percepisce che la fiducia intorno a sé va scemando. L’allenatore all’angolo, gli ha appena consigliato di aggrapparsi alla sua decennale esperienza, come dire che è pronto a gettare la spugna.
Poche chance gli si offrono, stante le sue attuali condizioni fisiche: i riflessi non sono più quelli dell’inizio match e così pure le gambe, piuttosto lente; ma è ancora in grado di leggere bene la situazione.
Sente, per esempio, che il suo avversario, forte e roccioso, che mai però ha sottovalutato, potrebbe avere quanto prima una defaillance, avendo subito durante l’incontro dei colpi cha l’hanno raggiunto alla figura, scotendolo. Sente anche di potere entrare nella stretta guardia che sempre ha contraddistinto la sua scherma. Si potrebbe, ma come fare? Che tattica usare? Proprio adesso servirebbero forze fresche che però non ha. Ma non si rassegna e, soprattutto, non vuole dare la soddisfazione agli altri di andare giù. Che fare allora?
In questo frangente l’unica strategia ancora possibile è l’attesa
2 commenti:
Salve sono Silvio di Pensiero Libero :))...
Ho letto il commento che mi hai scritto...si è vero abbiamo intitolato i nostri blog allo stesso modo..chi prima chi dopo..ma questo non importa...l'importante è ritenere entrambi il pensiero libero..
Purtroppo per molti uomini ciò non è stato e non è così...
Ho visto il tuo blog...mi è davvero piaciuto...anche la musica!
Che bello siamo entrambi meridionali...le nostre terre così martoriate non meritano alcuni aggettivi...
P.S. Belli i disegni...se ho capito bene di tua figlia...sa disegnare davvero bene..
Grazie per il commento Silvio. Purtroppo hai un difetto: il tuo nome mi ricorda un personaggio a me non troppo simpatico. Ma questa non è colpa tua nè tua madre, vista la tua età, poteva immaginare che un giorno suo figlio si sarebbe ritrovato con un nome molto "ricercato"
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