lunedì 29 dicembre 2008
Ode al 2008 che se ne va (per fortuna!)
Alla fine te ne vai.
Devo dire che m’hai rotto
Combinando tanti guai.
Ma però, per compensare
i tuoi sbagli che son tanti,
porta via senza esitare
tutti sti politicanti!
Porta via, prima di tutto,
ben lontano dai coglioni,
Il più grande farabutto,
quel tuo tale Berlusconi
Ma insieme allo zio Silvio
porta via anche il codazzo.
Butta giù da ponte Milvio
Quelle gran teste di cazzo
Sto parlando di Cicchitto,
Che dovrebbe stare zitto,
di Bocchino e Capezzone
Che di tutti è il più leccone
Non scordare, te ne prego,
di portarti via Brunetta.
Lo puoi metter, con sussiego,
dentro piccola borsetta
Che dir poi di Mariastella,
la maestra di morale?
Non sa scrivere cartella
Ma sa esprimersi all’orale.
Non lasciare qui Tremonti,
Bossi, Alfano e la Garfagna.
Se ci saldi tutti i conti
Qui l’Italia ci guadagna!
Caro mio duemilaeotto
ti dirò un po’ in disparte
e non tanto sotto sotto:
non vogl’esser più di parte!
Se t’en vai velocemente
Non scordarti qui Veltroni
Che seppur “pacatamente”
C’ha scassato li maroni
E con lui, anno nefasto,
porta via senza incertezza
quell’emerita schifezza
Dal partito democrasto
Caro mio anno passato
Un auspicio qui rinnovo
Che dirò un po’ incazzato
Al tuo collega nuovo
Caro anno che cominci
Statti accorto a quel che fai!
Te ne prego vieni e vinci
Perché sennò siamo nei guai!
Dì a tutti i cani e i gatti,
Che al momento di votare
Sono sempre un po’ distratti:
non lasciamoci fregare!
Donne, uomini, bambini.
Ricordate esseri umani!
I nostri poveri destini
Stanno nelle nostre mani!
venerdì 26 dicembre 2008
Addapassàanuttata
Scusatemi ma non riesco ad essere contento e sereno in questi giorni. L'ultima non lieta notizia ricevuta la vigilia di Natale si somma all'altro evento (per me nefasto) che si avvicina, cioè la nottata più brutta dell'anno, quella del 31. Dipendesse da me mi andrei a coricare ben prima della mezzanotte ma non mi è possibile farlo. Vi assicuro però che nulla mi lega a questa ricorrenza che trovo stupida, anche perchè i festeggiamenti alla fine portano pure un pò di attasso. E poi cosa c'è da aspettarsi di bello dall'anno nuovo? Nulla. Allora concediamoci questa ennesima fritturina di illusione condita con una spremuta di miopìa. Mentre la barca procede di mascone.
Comunque addapassàanuttata!
giovedì 25 dicembre 2008
domenica 21 dicembre 2008
Sono o non sono l'uomo di casa?!
Questa sigla, all'inizio della mia vita di marito e padre, mi ha sempre inorgoglito: "Capo Famiglia", soprattutto la parola "capo" mi rendeva fiero di me stesso.
Dopo alcuni anni però (e ne sono passati parecchi e non voglio dire quanti) ho la sensazione che la sigla voglia dire tutt'altro.
In realtà non prendo moltissime decisioni ma quelle poche che assumo sono di un'importanza veramente "decisiva". "Qui decido io", finalmente dico tra me e me, quando arriva l'ora di giocare duro. Ecco qui di seguito le decisioni la cui responsabilità incombe esclusivamente sulla mia persona .
"A che ora la butto la munnizza? Adesso o tra 5 minuti?"
"Ti vengo a prendere quando decido io (dopo che tu mi fai sapere l'orario di rientro a casa!) E non si transige. Capito?"
"Vuoi avere il permesso di partire da sola? Te lo dico io cosa devi fare. Chiedi alla mamma: se la mamma è d'accordo, allora puoi partire. Se la mamma non è d'accordo, allora non puoi partire. E non cercare di convincermi a cambiare idea"
"Firmo io l'assegno, vabbene!
Alla luce di quanto penso abbiate capito, ho qualche interpretazione più adeguata della sigla C.F.:
Completamente Fottuto
Certamente Fregato
Caro Fesso
Chiaramente Fallito
Campa Fiducioso
Chinato Fieramente
Celermente Firma
Capiti (a) Fagiolo
Caccia i fioriri (o moneta alternativa)
Cerca Finanziamenti etc.
Se ne avete altri da aggiungere...
Doppi sensi
La filastrocca è la seguente:
"Se vuoi veder Milano, Torino imbocca".
Con qualche piccolo accorgimento (tipo allungamento o accorciamento di parole e cambi di lettere), il tutto diventa un'altra cosa. A voi la soluzione.
sabato 20 dicembre 2008
Consumismo
mercoledì 17 dicembre 2008
Ciao Umberto
Può, una ruspa, avere le dita sottili?
Cosa trova una ruspa che scava per terra?
Sassi, pezzi di legno, brandelli di stoffa, di vita, di ricordi.
Gioie, poche. Dolori, molti!
Può, una ruspa che scava la terra, avere dita sottili?
martedì 16 dicembre 2008
Voglio un regalo per Natale
voglio un pensiero.
Non un'ovvietà, nè cose troppo "scontate" (anche se c'è la crisi).
Sforzatevi, create e scrivete.
L'immaginazione deve sempre essere al potere!
domenica 14 dicembre 2008
Lettera da Babbo Natale
Caro Giovanni
Ho ricevuto anche quest'anno la tua solita letterina di Natale.
Mah, non capisco. Hai la bellezza di 53 anni e ti ostini ancora a mandarmi le letterine? Ma non ti vergogni?
E dopo tanti anni non hai ancora capito che quello che chiedi non sono in grado di realizzarlo? Mica son Padre Pio, anzi San Pio!
Forse non hai capito bene il meccanismo della cosa.
Innanzi tutto devi sapere che qui di letterine ne arrivano a milioni e da tutte le parti del mondo. Ti sembra possibile, ti sembra logico, che un vecchio come me possa esaudire tutte le richieste? Certamente no!! Anche perchè c'è la crisi è ho dovuto licenziare un sacco di renne.
Ma tu ti ostini ancora a mandarmi le letterine con le tue stupide richieste.
A dire il vero non sei proprio il solo. Dall' Italia, della tua stessa età, c'è un gruppo che si ostina a scrivermi. Dovete essere proprio ridotti male, laggiù, se continuate a fare richieste praticamente impossibili: la pace nel mondo, l'amore, la fratellanza, la solidarietà: ma siete pazzi?
Qui si lavora solo con i grossi numeri. Mi spiego meglio. Possiamo esaudire solo i grossi ordinativi di richieste, scegliendole tra quelle più alla moda.
Proprio per venirti incontro, tenuto conto della tua età e del fatto che in più di 50 anni non ho potuto esaudire neppure un piccolo tuo desiderio, ti faccio questa proposta. Riscrivimi un'altra volta ed inserisci nella lettera una richiesta a scelta tra quelle pervenutemi dai palermitani. Così, nel gruppo, avrai qualche probabilità che sia accolta e così la smetterai di seccarmi per il futuro, che sono vecchio è ho due palle così!
Scegli una tra queste possibilità:
1) che l'assessore al traffico possa avere un colpo di diarrea triplo
2) che possa vincere al gratta e vinci
3) che possa azzeccare la bolletta Snai
4) che possa essere abolito il regime del 41 bis
5) che possa avere uno stipendio (non un lavoro perchè sennò mi stanco)
6) che possa avere un posto di sostituto guardiano nei giorni dispari dei mesi pari, dalle 8 alle 10, negli anni bisestili, che mi ha promesso, se voto per lui, il prossimo candidato a sindaco
7) che possa avere l'ultimo cellulare I Phone da 1200 euro anche se sono disoccupato e non sono capace di usarlo
8) che i professori di mio figlio possano avere un colpo di acido perchè me lo bocciano sempre
9) che la mia ex moglie trovi un fesso che se la faccia così smette di perseguitarmi
10) che possa partecipare all'Isola dei famosi, la talpa, XFarm, male che vada a Amici, anche se solo tra il pubblico
11) che possa farmi quattro sedute di lampada
12) che possa comprarmi un SUV superinquinante, anche di seconda mano, perchè così quando esco le persone pensano "che culo" mentre praticamente sono un vero pezzente senza una lira
13) che possa avere un abbonamento a Mediaset Premium per vedermi a casa tutte le partite e soprattutto il processo di Biscardi il lunedì e parlare solo di questo a scuola o al lavoro, perchè sono un vero sportivo
14) che possa andare alle Maldive perchè ci vanno tutti
15) che il mio vicino, che mi fotte sempre il parcheggio, possa essere fulminato da una scarica a 20.000 volt
16) che a mio figlio non manchi mai l'ultima scarpetta Prada sennò mi cresce complessato
17) che la scuola mi dia presto l'assegno per i libri che non gli ho mai comprato
18) che alla televisione non manchino mai i reality show perchè questa è vera vita
19) che mia cognata possa cadere dalle scale così la smette di rompere
21) che qualcuno si occupi di "coprire" la mia collega acida così si calma e non mi scassa più
22) che il mio dottore mi possa prescrivere la risonanza magnetica e la tac per il mio pericolosissimo unghio incarnito
23) che il sindaco vada veramente a sciare in montagna e la smetta di farsi le piste in città
Caro Giovanni scegli tra le richieste che la maggior parte dei palermitani mi ha inviato. Ti prometto che cercherò di esaudirla, poi sparisci definitivamente dalla mia vita.
Tuo Babbo Natale
E io che avevo fiducia in Babbo Natale!!!
Possiamo allungare la lista? Mandatemi altre richieste. Le metterò in coda a quelle dei veri palemmitani!
venerdì 12 dicembre 2008
Il problema è che funziona come l'opposto del venditore di sale:
- Quando mi cercate, non mi trovate! -
Qui quando non mi cercate mi trovate sempre e, soprattutto, sapete tutti i peli miei e degli altri.
Mah, sarà, ma sono amante della privacy, per quanto con un blog su internet parlare di privacy mi pare cazzata orba!!
mercoledì 10 dicembre 2008
Il facitore di puzzle
Aveva iniziato a fare puzzle da alcuni anni e la sua era stata una vera e propria progressione.
Dapprima si era specializzato nei puzzle da 100 pezzi e per un certo tempo si era divertito a comprarne una caterva. Il suo scopo era quello di assemblare le tessere nel minor tempo possibile.
Quando arrivò a 30 secondi capì che non si poteva fare di meglio per cui si stufò e passò ad un livello di difficoltà maggiore: 500 pezzi. Anche qui passò parte del suo tempo a battere il record di velocità ma meno di 2 minuti e 45 non si poteva proprio fare.
Quindi passò al livello superiore: 1000 pezzi.
Il facitore di puzzle era contento e i puzzle si affastellavano nella sua casa sino ad occupare in pratica tutte le sue stanza. Avrebbe potuto regalarne alcuni, di puzzle. Ma il facitore si era affezionato ai suoi puzzle che naturalmente conosceva e riconosceva a memoria.
Se qualcuno gli chiedeva il perchè di questa passione sfrenata la sua risposta era sempre la stessa: "Nella vita bisogna sempre mettere le cose a posto. Ogni piccola cosa in questo universo ha un suo posto e tocca a noi trovarlo"
Il facitore di puzzle continuò nella sua progressione: 2000 pezzi, poi 3000 e ancora 4000 mila e infine 5000. Le sue giornate passavano in casa, chino sulla sua scrivania a cercare di mettere ogni piccola tessera al suo posto. Certe volte dimenticava di mangiare e in pratica non aveva più amici, il facitore di puzzle. Ma non se ne accorgeva e la sua vita trascorreva così passando da un puzzle all'altro, senza sosta.
Poi un giorno, mentre stava per concludere il suo ennesimo puzzle di 6000 pezzi, si accorse che proprio alla fine c'era l'ultima tessera che, nella forma, non corrispondava per nulla allo spazio libero che era rimasto, posto com'era giusto al centro della figura. "Impossibile" -pensò tra se' e se- "non è mai accaduto prima. I puzzle son fatti al computer, non è possibile sbagliare".
Non riusciva a darsi pace il povero facitore. Decise allora di smontare il puzzle e di rifarlo daccapo. Alla fine del suo sforzo tuttavia si ritrovò sempre con la stessa tessera, ma paradossalmente lo spazio vuoto non era quello di prima ma un altro, in un altro posto della figura.
Sembrava impazzito il facitore e smontò e rimontò decine di volte quel puzzle; ma ogni volta quella maledetta tessera non trovava la giusta collocazioine e soprattutto quel bastardo di spazio era sempre in un posto diverso: una volta in alto, una volta in basso, una volta di qua, un'altra volta di là. "Non è possibile, forse sto diventando pazzo" si disse.
Intanto il tempo passava e il facitore si era ridotto ad una larva umana. Magro, anoressico, si nutriva di qualche liquido, non usciva mai di casa e non vedeva più nessuno e nessuno lo cercava più.
Quasi allo stremo delle forze, decise ancora una volta di tentare di ricostruire il suo puzzle. Le forze gli mancavano, giaceva quasi riverso sulla scrivania, accoccolato accanto al suo puzzle. Di tanto in tanto un rivolo di saliva gli usciva dalla bocca, scendeva lungo la barba incolta e veniva a depositarsi sul puzzle esattamente come una lumaca che con la sua bava traccia un percorso.
Non ci vedeva quasi più il facitore di puzzle e strabuzzava gli occhi alla ricerca delle tessere da inserire. Sapeva di essere alla fine della sua strada ma prima di morire voleva avere quest'ultima soddisfazione.
Così, con un ultimo sforzo, riuscì ad inserire le ultime tessere mancanti.
Sì, ce l'aveva fatta! Era riuscito a finire il puzzle. Aveva vinto lui, anche questa volta. Con l'ultimo smozzico di forza rimastagli si sollevò a fatica sulle braccia per guardare il puzzle nella sua interezza e solo allora si rese conto del soggetto della foto a cui non aveva mai fatto attenzione prima: era una grossa lapide funeraria, al centro della quale si leggevanonitidamente il suo nome e cognome, la sua data di nascita e di morte (quel giorno stesso) e la scritta "Qui giace un misero uomo che sprecò buona parte della sua piccola ed inutile esistenza nella vana illusione di poter sempre mettere tutte le cose a posto".
domenica 7 dicembre 2008
Il silenzio
questa possiamo ascoltare mille voci dell'universo
e scoprire che il silenzio è meraviglioso.
Fabrizio De Andrè
Parliamo di fumetti
Tra tutti, visto l'età, preferisco quelli detti della "linea chiara" tipo Blake and Mortimer (di cui mostro la copertina di uno dei più riusciti fumetti della serie).
Durante i miei ripetuti viaggi, soprattutto in Francia e in Belgio, andando per librerie, ho potuto capire come gli altri popoli non hanno lo stesso nostro approccio al fumetto, nel senso che non lo ritengono affatto una pubblicazione di serie B. Al contrario i fumetti sono apprezzati e letti da tutti, grandi e bambini.
Entrando a una delle FNAC di Parigi, troverete un reparto fumetti ricchissimo e frequentatissimo di persone di tutte le età. Chi verrà con me a Grenoble avrà modo di rendersene conto personalmente!
martedì 2 dicembre 2008
Blog troppo cortese
Voglio però vedere , percepire, sentire anche the dark side of the moon.
Shoot me please!
lunedì 1 dicembre 2008
Che stress!!!
Per fortuna però, questo stato d'animo è solo passeggero.
E voi? Come vi sentite dopo?
giovedì 27 novembre 2008
Aiutatemi!!!
Sto osservando il mio gatto.
Punta un angolo del corridoio, come bloccato, le orecchie tese, leggermente in avanti, gli occhi fissi davanti a sé.
Sembra essere in caccia di qualcosa.
Alcuni giorni fa, approfittando del balcone aperto, è uscito fuori e ha afferrato al volo una grossa vespa che ronzava nei dintorni. Tutti noi preoccupati che si facesse pungere, mentre lui, ci giocava fregandosene delle nostre stupide ansie.
Il suo istinto felino che viene fuori! Vera razza di cacciatore.
Siamo tutti lì a chiederci: “Sarà uno scarafaggio? Un pesciolino d’argento? Un topo (oddio speriamo di no!)?”
Poi mi avvicino e comincio a scrutare per vedere meglio di cosa si tratta, visto che quello rimane fermo lì e non ha alcuna intenzione di spostarsi.
Si lo vedo, ha una forma strana, con tante protuberanze, è scuro, verde scuro.
Nessuno osa avvicinarsi più di tanto. Panico diffuso per la casa…….
Cosa sarà mai?
A proposito di gemellaggio: il nuovo non mi preoccupa
1. Non ci sarà alcuna difficoltà nel comunicare e se ci sarà si limiterà alle prime ore di contatto con lo ''straniero''
2. Una delle maggiori soddisfazioni che avrete sarà proprio quella di capire e farvi capire, xchè così accadrà.
State sereni e vivete con spensieratezza un'esperienza che poi nel tempo ricorderete sicuramente con molto piacere.
martedì 25 novembre 2008
Oggi scrivo grigio
Ho la sensazione che quello che dico o scrivo venga interpretato come un consiglio. Forse è colpa anche mia che prendo le sembianze del grande guru (da cui la famosa battuta "vaffanguru").
Per me però non è così. Non so dare consigli.
Esprimo sensazioni e stati d'animo personali. Magari mi incazzo, mi secco ma mi viene difficile fare il saggio xchè alla fine sono convinto che nel profondo ognuno fa il proprio destino da sè. Scrivo solo per fare intravvedere quello che magari non viene fuori immadiatamente, fare riflettere insomma.
Per far capire. Quando avevo le figlie piccole avevo un grande pediatra (per altro molto piccolo d'altezza), il dott. Cibella che ora è in pensione. Di fronte a certe situazioni in cui noi gli chiedevamo un parere, fiduciosi di risposte precise, lui rispondeva "Siete voi i genitori, tocca a voi decidere; vedete quale è la migliore cosa da fare e fatela! La medicina non vi può sempre aiutare".
Per cui cari Riccardo e Andrea (cambio l'ordine per non offendere) tocca a voi decidere, ma prima però riflettete, levandovi di dosso la parte emotiva che non sempre aiuta a scegliere bene.
domenica 23 novembre 2008
I miei raccontini
Io me ne frego e continuerò a scriverli.
Sennò che pensiero libero sarebbe?
mercoledì 19 novembre 2008
Maicristianiunnhannocchiffari?
Di fronte a tutti i problemi di Palermo, della Sicilia, dell'Italia, dell'Europa, del mondo, dell'universo, c'è sempre qualcuno che monta un casino impressionante per cose inutili.
Mah! E' possibile che ci dobbiamo fare abbili per niente?
Sfogo di uomo contemporaneo sull'orlo della paranoia dovuta alla stolitaggine umana altamente diffusa tra noi mortali.
N.B. Il gruppo di preghiera intercoffessionale "Ora pro icti S." comincia a funzionare.
Nella vita bisogna avere fede....
domenica 16 novembre 2008
Braccino Corto
Quando per esempio qualcuno gli chiedeva qualcosa, a Braccino Corto, inavvertitamente, le braccia si rattrappivano, sino ad arrivare all'altezza delle ascelle.
Quando invece gli si prospettava la possibilità di ottenere qualcosa dagli altri , le braccia gli si allungavano a dismisura e anche se ti trovavi a distanza di due metri da lui, riusciva a prenderti qualsiasi qualcosa gli interessasse.
Certo Braccino Corto non lo faceva apposta ma questo suo difetto lo allontanava sempre di più dagli altri. Non appena lo si vedeva a distanza la gente cambiava strada.
A casa tutti gli dicevano di non preoccuparsi, che faceva bene a fare così; gli altri ti vogliono fregare e bisogna stare sempre all'erta.
Braccino Corto sembrava quindi non soffrire di questo suo stato anzi pensava che erano gli altri ad essere diversi mentre lui era semplicemente normale.
Un giorno però Braccino Corto si distrasse un momento e senza volerlo regalò una moneta ad una ragazza che lo ringraziò e gli diede un bacio.
Da quel giorno Braccino Corto cambiò completamente stile di vita e cominciò a regalare molte delle sue cose anche a persone che non conosceva. Per questo molti ne approfittarono per fregarlo ma lui non se ne curò più perchè oramai la gente lo amava e gli stava vicino non per interesse ma solo perchè era generoso, generoso nell'animo.
Conosco tanti Braccini Corti di tutte le età. Chissà perchè ogni volta che si va al bar, al momento di pagare si dissolvono nel nulla, per poi riapparire come per incanto qualche minuto dopo.
Attaccatevi al Blog
La lista è suscettibile di aggiornamenti e, se volete, la implementerò (che brutta parola) o meglio la aggiornerò con i vostri indirizzi.
Buona navigazione
giovedì 13 novembre 2008
Non capisco (oppure si)
Quest'anno non va come l'anno scorso; non so, sono distratto, non riesco a concentrarmi. Spesso la mattina non mi va di andare a scuola per cui resto a casa e dopo vado a giocare al bigliardo. I prof non sono più così contenti come l'anno scorso ma riesco a cavarmela lo stesso perchè ci sto molto poco a recuperare il terreno perduto anche se i voti non sono più quelli di una volta.
Che palle!!! Non mi va proprio quest'anno. Praticamente sono più i giorni che resto a casa che quelli che vado a scuola. Non ho toccato un solo libro. Passo la giornata al bigliardo. Là mi sento meglio. Ho deciso di ritirarmi. Tanto a che mi serve la scuola!
Cosa è passato per la mente di R.?
Perchè R., pur avendo avuto un notevole successo scolastico, ha deciso di abbandonare?
Parlo di R. perchè è solo un caso recente particolarmente eclatante, almeno per me. Ma purtroppo non è un caso isolato. E' un'idea che si va diffondendo sempre più.
Molti di voi si e mi chiedono: a che serve studiare? Tanto poi, bene che vada, sempre 500 € al mese mi daranno. Se va bene!
Non cercherò di convincervi ma personalmente collego sempre il concetto di conoscenza con quello di libertà. Più so e più mi sento libero, e per me la libertà è fondamentale, sia a livello fisico che mentale.
E come faccio a scegliere liberamente cosa fare se poi mi mancano gli strumenti per farlo? Dovrò sempre ricorrere a qualcuno che deciderà per me. Sarò meno libero, e per me questo è insopportabile.
Se vogliamo decidere da soli che fare della nostra vita, dobbiamo conoscere quale è il percorso più adatto a noi. E non è facile. Figuriamoci se ci fidiamo solo degli altri.
Non affidiamo agli altri il nostro futuro!!! Nessuno ci vuole bene quanto noi stessi!!
venerdì 7 novembre 2008
Il parcheggio del mio condominio
Soluzione a): parcheggio anch'io come capita perchè così è più sbrigativo, tanto lo fanno quasi tutti!!!
Soluzione b): continuo a parcheggiare come ho sempre fatto perchè, se gli altri sono incivili, io non intendo esserlo.
Secondo voi il mio parcheggio è o non è una metafora della nostra situazione attuale?
Questo post necessita di un colore marrone scuro e voi sapete perchè.
Considerazione a parte: mi sembra di essere il Principe Salina del Gattopardo. Morale sono dell'800!
Però vi dico: parcheggiate sempre dentro le righe e fottetevene degli altri!! Un pò di dignità cazzo!
giovedì 6 novembre 2008
La lezione di Obama
domenica 2 novembre 2008
La meglio gioventù
La meglio gioventù italiana se ne va via, a lavorare lontano da qui, all'estero.
E qui chi resta? Che futuro vi/ci resta?
Come se tutto fosse dovuto a un destino avverso e non potessimo fare nulla per cambiare le cose!
Change! We need!
giovedì 30 ottobre 2008
Ho visto strana gente per strada oggi
Oggi mi sono sentito circondato.
Non come nel post, però.
La sensazione di essere circondati è forse una condizione esistenziale. Chi di noi non si è mai sentito circondato almeno una volta nella vita!
Oggi, dicevo, mi sono sentito circondato. Ma non ero preoccupato. Non avevo panico, al contrario stavo bene, perchè ero circondato da persone che, come me, mi capivano e capivo.
Ma non è sempre così.
Di recente mi sono sentito circondato dall'ignoranza, dal menefreghismo, dall'egoismo, dall'individualismo.
Viviamo sempre più in piccoli tunnel separati perchè è questo schifo di modo di vivere che ce lo impone.
Ma la gente, i giovani in particolare, hanno voglia di comunicare e di stare con gli altri. E allora? Beh allora ci si rifugia nella rete, negli sms, nei cellulari.
Ma non funziona sempre.
Io, per esempio, ho bisogno di guardare negli occhi, toccare, sentire, odorare la gente. Se è vero come qualcuno mi dice che spesso la realtà fa schifo, è vero anche il contrario: spesso al computer ci si nasconde, ci si camuffa. Alcuni si accontentano del virtuale, per cui accade paradossalmente, che la realtà virtuale sarebbe per loro più reale della realtà vera.
Non voglio giudicare.
Dirò solamente che oggi mi ha fatto piacere rivedere attorno a me tante persone che hanno condiviso per un momento il mio stesso tragitto anche se so che tra le decine di persone che ho incrociato c'era gente che non mi sta simpatica, per esempio colleghi con i quali appena ci si saluta.
Ma questo è un elemento positivo perchè siamo tutti fortunatamente diversi; ciascuno di noi è portatore sano e non malato. Portatore di idee, sensazioni, emozioni, affetti come pure naturalmente di difetti. Non si deve cancellare i primi e soffermarci solo sui secondi.
L'inferno non sono gli altri.
Sennò devo pensare che anch'io sarò l'inferno di qualcuno.
Ultimamente non arrivano commenti. Vi siete ammutoliti?
domenica 26 ottobre 2008
Parliamo potabile di politica
A parte il babbìo, credo che una piccola riflessione vada fatta a proposito di quello che sta succedendo.
Da un pò di tempo a questa parte sta accadendo in Italia un fenomeno che potrei definire di "lenta frantumazione" dell'intervento pubblico per dare spazio all'iniziativa privata. O meglio dovrei dire lenta frantumazione dell'intervento statale, perchè, in realtà, se l'intervento statale diminuisce (vedi i recenti tagli alla scuola pubblica), quello locale aumenta (vedi crisi finanziarie delle regioni e dei comuni, in particolare la regione Sicilia e i comuni di Catania e Palermo). Ma perchè accade questo? Solo influsso Lega? Non credo. Penso che l'intervento statale sia più equo, più neutro, più uguale per tutti. Se, per esempio, favorite la scuola pubblica, fate un intervento generelizzato su tutta la scuola della repubblica. Mentre gli interventi regionali o comunali hanno una ricaduta più ad personam. Faccio un esempio. Una sera torno da Punta Raisi. Erano le ore 23 e non c'erano più treni per Palermo (l'ultimo era alle ore 22e40). Morale: ho dovuto prendere il bus privato; costo del biglietto 6 € (il treno costa 5€, mi pare). I viaggiatori sul bus eravamo solo 3!!! Mi sono chiesto come fosse possibile che una ditta privata offrisse un servizio rimettendoci e la risposta me la sono data da me: la ditta privata ha sovvenzioni regionali!! Quindi non ci perde proprio niente. Ma quale è la differenza? Ve la dico io. Mentre un potenziamento delle ferrovie pubbliche statali avrebbe una ricaduta positiva su tutti i cittadini (es. io che tornavo dall'aeroporto), quello regionale per le autolinee private è, come dire, ad personam, cioè alla ditta di autolinee X che così si ritrova nelle proprie casse tanti bei picciulilli freschi, anche se viaggia spesso con 4 gatti a bordo. La ditta X è molto grata, quindi, a colui il quale (assessore o altro) gli ha dato le sovvenzioni, per cui al momento delle elezioni secondo voi a chi lo darà il voto? E gli sprechi che si fanno per garantire questo stato di cose, chi li paga? Noi naturalmente, con le nostre tasse. Milioni di euro vengono dati sapendo che spesso sarà fornito un servizio inutile.
Rimedi possibili: dare i piccioli non sulla base del servizio e basta, ma solo sulla base del servizio effettivamente dato al cittadino (hai viaggiato con 3 persone? allora ti do solo 18 euro!); naturalmente se vuoi i soldi pubblici la tariffa non la devi fissare tu ma la dobbiamo rendere adeguata alle tasche di tutti. E questo discorso può valere per tutti i settori (Sanità, Istruzione, etc). Ma per fare ciò si deve assicurare una vigilanza da parte dell'ente pubblico che deve controllare che le ditte private non si mangino i piccioli, cosa molto difficile da realizzare perchè chi controlla, anche se controlla male o non controlla affatto, non rischia niente. Alcuni addirittura si sono ammuccati belle bustarelle con tanti picciolilli per vedere poco o non vedere affatto; tanto poi non gli succede niente di niente. Il precedente sindaco di Catania dopo aver lasciato il comune con 1 miliardo di € di deficit è stato "punito" con l'elezione al parlamento della repubblica!!! Possiamo mai andare avanti così?
Sento dietro il cozzo una bella domanda: che possiamo fare noi poveri cittadini? Innanzi tutto non votare per questa gentaglia che ci sta portando alla rovina; poi partecipare il più possibile alla vita pubblica, fare sentire la propria voce in tutti i modi, essere cittadini preparati e vigili e infine fidarsi meno dei truffaldini e di più delle persone oneste che sono quelle che vi chiedono poco o niente in cambio!
venerdì 24 ottobre 2008
Azzurro Giallo e Nero
Azzurro come i colori dell'Europa che ha finanziato il progetto Comenius T.A.S.S. grazie al quale una trentina di docenti provenienti da 7 paesi europei (Belgio, Estonia, Germania, Italia, Norvegia, Polonia, Svezia) hanno potuto incontrarsi in Polonia e scambiare i propri punti di vista sulla scuola e quindi sulla vita. Se volete saperne di più potete andare sul sito del progetto (http://www.tbss.eu/) all'interno del quale troverete anche qualche traccia del mio passaggio .
Giallo come il colore del Papa Giovanni Paolo II.
Durante questa settimana abbiamo ritrovato tracce del suo passaggio terreno quali Wadowice, sua città natale, e Cracovia città nella quale fu arcivescovo prima di fare il grande salto verso il seggio papale.
Conoscete tutti le mie idee a proposito della fede e della chiesa. Proprio queste idee cmq mi consentono di essere serenamente distaccato perchè non coinvolto emotivamente. L'idea che mi sono fatto scaturisce da alcune sensazioni avute direttamente dalla visita di questi e altri luoghi della Polonia e da uno scambio di battute avuto con alcune colleghe polacche.
A mio parere la venerazione che i polacchi hanno verso GPII è, prima di tutto, umana: si percepisce il senso di profonda riconoscenza che la gente ha nei confronti di un uomo che ha contribuito a cambiare in modo radicale la storia della sua nazione (una collega mi ha detto testualmente: "Dopo la sua nomina è cambiato tutto in Polonia").
Tanto per capirci, alla fine anch'io sono rimasto coinvolto. Figuratevi che nella grande chiesa di Cracovia dedicata alla Madonna ho acceso un cero.
Nero come Auschwitz. Nero come Birkenau. Nero come il buio, il lutto, la notte della ragione.
Ho aggiunto qui di seguito alcune "cartoline" da Auschwitz e Birkenau non tanto per mostrare il male (perchè il male lo si può mostrare fino ad un certo punto) quanto per riflettere, stare vigili e soprattutto non pensare che tutto questo non si ripeterà più perchè il marcio dell'uomo prima o poi spunta fuori e allora bisogna sempre vigilare.
Nel visitare i due luoghi di dolore ho avuto la sensazione di visitare delle fabbriche. Nelle fabbriche gli imprenditori cercano di ottimizzare tutto (spazi, tempi, materie prime, macchinari, fattore umano) per raggiungere il massimo dell'utile col minore sforzo. E qui i nazi hanno fatto lo stesso; solo che la "materia prima" qui era costituita da esseri umani inermi.
Qui sotto vediamo l'ingresso del campo di Auschwitz con la scritta "Arbeit macht frei", ovvero il lavoro rende liberi, una vera presa per i fondelli per quel milione di persone provenienti da tutta Europa che qui perse la vita.
E lassù, in alto, nelle garitte, i soldati pronti a mitragliare!!!
http://auschwitz.altervista.org/portal/
Attendo vostri commenti, come sempre liberi, quindi non per forza legati a quanto sopra detto.
Anche perchè durante la mia assenza è successo "qualcosa" dentro e fuori la scuola, dentro e fuori l'Italia, dentro e fuori di noi. Se volete parlarmene, sparate come sempre.
martedì 21 ottobre 2008
Un abbraccio dall Polonia
domenica 12 ottobre 2008
Circondato!
Sono molto preoccupato. Non ho paura, anche se stanno attorno a me, e sono in molti; li vedo, li sento, anzi sono loro che si fanno vedere e sentire. Da qualche tempo crescono di numero, lentamente ma inesorabilmente, mentre noi siamo sempre di meno.
Tempo fa, mi chiedevo come mai aumentassero giorno dopo giorno, poi ho capito. Non sono loro che si moltiplicano, sono i nostri che disertano e cambiano bandiera. Passano all'altra sponda alla spicciolata, senza nemmeno accorgersene. E non lo fanno certo per cattiveria. Sono condizionati dagli eventi. Sta di fatto che la loro tribù aumenta mentre il nostro gruppo si assottiglia.
Eppure mi ricordo ancora come cominciò la cosa. All'inizio erano pochi e se fossimo stati attenti avremmo potuto sconfiggerli facilmente. Quando arrivarono però non abbiamo subito intuito quanto il loro modo di fare potesse essere pericoloso. Al contrario cominciammo ad imitarlo, così, inconsciamente. Chi poteva immaginare che di lì a poco ci avrebbero sopraffatto?
Non ho paura. Sono solo preoccupato. Per il mio futuro, per quello dei miei, dei nostri figli. Per loro è ancora più difficile resistere, le tentazioni sono molto forti. Anch’io, nei momenti di incertezza e di sconforto, non so come comportarmi.
Qualche giorno fa qualcuno mi ha detto :
-“Non lo vedi che sei rimasto solo? Non sei stanco di combattere dalla parte sbagliata? Perché ti ostini? Diserta. Diventa uno di noi. Non è difficile, basta che ti lasci andare, che segui la corrente, che fai quello che vuoi, senza regole, in piena e totale libertà. Da noi non ci sono regole e non devi fare nessun sacrificio. Non soffrirai, anzi al contrario finalmente sarai felice perchè non dovrai rinunciare a nulla. Potrai lasciarti andare e così facendo, senza neppure volerlo, farai parte della nuova tribù, della nuova etnia. Anzi, se ci rifletti un po’, già ci fai parte”
Così mi disse ma allora non ho voluto credergli.
Oggi però è diverso; mi sono deciso: stasera diserterò anch’io. Non lo farò tutto in una volta, naturalmente. Sarebbe impossibile per me abituarmi alla nuova tribù. Lo farò poco alla volta ma ho deciso che comincerò stasera.
Ho incontrato la mia collega B. Mentre la sento parlare mi sembra che il tempo si sia fermato. Nella vita come nel lavoro, continua a comportarsi come se il mondo sia rimasto fermo a trent’anni fa. Tutto immobile. La gente cambia, il mondo cambia ma lei rimane ferma nelle sue convinzioni, che poi sino a stasera erano anche le mie.
Le dico che oramai sto passando anch’io dall'altra parte, che mi sento circondato e che ho deciso di mollare. Lei mi dice:
- “Non hai il diritto di rinunciare al tuo modo di vivere; continua per la tua strada; vedrai che qualcuno ti resterà accanto in questa tua scelta. Sai benissimo che sei, che siamo nel giusto ed è la storia dell’umanità che ce lo conferma. E poi, non saresti felice dall’altra parte. E neanche i tuoi figli, che ti somigliano troppo. Pensaci. Se è vero che è dura combattere in pochi contro la tribù, è anche vero che tu non hai scelta: tu hai una coscienza. Anche se disertassi non potresti mai essere felice, non ti adatteresti mai del tutto.”
Ho molto riflettuto sulle sue parole e devo dire che ha ragione.
L’unica considerazione veramente giusta è che, comunque vada, qualunque sia la mia scelta, non sarò mai completamente felice. Infatti se resto, probabilmente sarò sempre più solo, circondato, emarginato, forse costretto a scappare. Se diserto però sono sicuro che difficilmente potrò abituarmi ad una nuova esistenza. Non accetterei mai sino in fondo le nuove abitudini, né il linguaggio della nuova tribù e soprattutto resterei ancora più solo perchè lì ognuno pensa solo a sè stesso.
E allora tanto vale restare con i miei, cercare di resistere e combattere contro la tribù. Potrei addirittura provare a cambiare strategia, per esempio cercando di infiltrarmi tra le loro fila per convincere alcuni di loro a disertare, a passare dalla nostra parte. Spiegherò loro perché è giusto stare con noi, perché i nostri comportamenti meritano attenzione, perché, pur essendo difficile da sposare, alla fine la nostra scelta è quella vincente. Certo ci vorranno mesi, forse anni perchè i risultati arrivino ma la forza della nostra parola, del nostro fare, della nostra storia li convincerà. E se proprio non ce la dovessimo fare, preferisco finire i miei giorni in serenità, circondato da coloro che mi vogliono bene.
Secondo voi, come potrebbe concludersi la storia?
Aggiungete i vostri finali. Li pubblicherò in modo anonimo (se vorrete) al rientro dalla Polonia.
Un abbraccio a tutti voi e mi raccomando: fantasia al potere
sabato 11 ottobre 2008
Siamo sicuri di parlare solo di scuola?
1) Le classi sono come il vino, mi diceva tanti anni fa un collega. Certe annate vanno bene certe altre no. Che significa questo? Semplicemente che un gruppo è formato da persone che si portano appresso un carattere, delle situazioni di famiglia e ambientali diverse tra loro etc. Volete che questo non incida? Ci sono persone che sono più o meno positive e che trasmettono più o meno questa positività al resto del gruppo. Accade però che esistono anche elementi negativi o che per lo meno tale vengono percepiti dal resto del gruppo e che non possono fare altro che remare contro il gruppo.
2) I docenti non differiscono dagli altri gruppi di lavoro. Entro in una classe e si cambia disposizione dei banchi a seconda del docente. E' possibile che non si riesca a condividere nemmeno la disposizione dei banchi? Figuratevi quando si tratta di promuovere o bocciare gli alunni.
3) Cosa si può e si deve fare? Non so veramente. Non ho ricette. La mia esperienza sul lavoro di gruppo è molto variegata (cioè varia). Con alcuni colleghi lavoro bene con altri meno bene. Per cui l'unico suggerimento è questo: CHISTI SIEMO!!!! Cioè visto che il gruppo è composto da elementi che non possono essere cambiati (ad esempio mi piacerebbe fare codocenza con Monica Bellucci, ancora meglio se senza alunni!!!), allora prendiamo quello che di buono c'è all'interno di ciascuno di noi. Del resto se a una persona che tu pensi sia acida gli urli in faccia "Non devi essere acida hai capitooooo?" Non penso che quella smette improvvisamente di esserlo dicendo "Sai, hai ragione sono veramente acida; ora la smetto". Bisogna sempre provare a fare il primo passo e se non è sufficiente anche il secondo, il terzo o il quarto. Se va, va! Altrimenti non si è perso quasi nulla.
4) Mi trovavo per strada con due mie colleghe e incontriamo una nostra ex alunna. Dopo i normali saluti una delle colleghe rivolgendosi alla ragazza dice: "Dovremmo vederci una sera a cena con tutti i ragazzi della classe". E l'ex alunna risponde: "E'inutile prof. tanto tra di noi non ci parliamo più. Ci si sente solo per piccoli gruppi". Morale: pare che arrivati in quinta le classi si sciolgano. Troppa preoccupazione dell'esame finale? Troppa competitività? Il commento di anonimo del precedente post è indicativo unito a quello di Giusy jiimma e di Chiara (in quest'ultimo caso so bene a chi e a cosa si riferiscono; è una vecchia situazione che deriva anche da vecchia ruggine sovrapposta nel tempo che è difficile togliere).
Provo a sparare un'ultima riflessione.
5) Che c'entra il mio condominio? Eppure si, c'entre, perchè da quando vivo in questo palazzo (circa 16 anni) la situazione tra condomini si va deteriorando. Anche qui un gruppo! Mi sono interrogato molto e credo di avere trovato una parte di ragione a questo stato di fatto. E' una tendenza di questi ultimi tempi: la gente si apetta sempre qualcosa dagli altri. Mi spiego meglio. Se c'è uno che parcheggio male allora anch'io parcheggio male perchè è l'altro che deve cominciare a parcheggiare bene. Arriva il terzo e pensa la stessa cosa, poi il quarto e così via. Morale: nessuno parcheggia più bene. Mi chiedo come mai sia solo il modello sbagliato di comportamento che viene imitato mai quello virtuoso. Applicate questo metodo a qualsiasi gruppo e vedete un pò.
Grazie infine a Rita per l'invito alla scrittura e a Daniele perchè, insieme a Fefè, è uno dei pochi ragazzi che lascia messaggi. Cmq x scrivere ste 4 stroz mi ci è voluta mezz'ora e più.
Commentatemi addosso Svp.
Ho scelto colori vari perchè vari sono i punti di vista.
mercoledì 8 ottobre 2008
Gruppo, équipe, team
Ho riflettuto bene su tutto questo e vi invito a fare lo stesso, partendo dalla vostra esperienza personale. Quand'è che il gruppo classe lavora meno bene? La coesione all'interno dei ragazzi e/o tra i docenti incide o no, secondo voi, sul vostro lavoro scolastico? Che si potrebbe fare per migliorare il clima all'interno di una classe? Notate come esso cambi da un anno all'altro e a che cosa imputate questo cambiamento? Scrivere, scrivere, scrivere commenti di ogni tipo.
Personalmente ho notato che in una delle mie classi la situazione è migliorata rispetto allo scorso anno; in un'altra peggiorata. Di quali classi, secondo voi, sto parlando? E voi, ve ne siete accorti?
Qui ci vuole un bel colore verde.
martedì 7 ottobre 2008
E' la mancanza di tempo che ci frega!
Quale è il vantaggio di scrivere testi e ricevere commenti? Scopri che forse qualcuno ti prende in considerazione, in un mondo che spesso non ti defeca nemmeno. Però mi chiedo: quello che scriviamo è pensiero profondo o cazzeggiamento allo stato puro? E se non è cazzeggiamento allo stato puro ma dietro c'è una reale e profonda voglia di dirci qualcosa, perchè non fare un ulteriore sforzo e dirci le cose in faccia, senza paura o esitazioni? Naturalmente quando questo è possibile farlo e, nel mio caso, i miei interlocutori sono prevalentemente indigeni quindi raggiungibili.
Questo è un invito al raddoppio della comunicazione. Siamo profondi in diretta e in differita, succeda quel che succede. Perchè ho capito che le persone se non si vogliono mostrare si nascondono in qualunque caso.
Questo testo meritava di essere scritto in giallo. Ma non so perchè.
Attesa commenti
P.S. Aspetto ancora notizie dai miei "simili", anche in forma anonima e, perchè no, con contenuti offensivi.
lunedì 6 ottobre 2008
Così deve andare
Rispondo a Rita D. Il commento era per te. Ho scaricato anche la canzone richiesta. Mi sento un DJ da 4 soldi. Bonne nuit all .
domenica 5 ottobre 2008
Della Coscienza che precede l'Essenza (Mito di Sisifo)
Piccolo pensiero per Rita D.. Diceva un filosofo franco-algerino del '900 tale Albert Camus che quando uno prende coscienza della propria condizione esistenziale, anche se triste e ripetitiva, allora ci si deve ritenere contenti perchè, per lui, la coscienza viene prima di tutto. Io non vado sino a questo punto però se si prende coscienza che esiste nel proprio carattere un limite, allora siamo già sulla buona strada per cercare di correggerlo.
Urgono commenti
Parliamo di "Scambio Culturale"
Le sue parole mi servono a introdurre il discorso sul progetto Scambio Culturale che la nostra scuola sta attuando con un liceo di Grenoble (il progetto è stato approvato nella parte didattica, resta quella finanziaria, altrettanto importante). Si tratta del mio quinto scambio culturale e devo dire che ogni volta che mi butto in una iniziativa simile mi dico sempre il giorno dopo: "Ma chi me lo ha fatto fare?". Il lavoro è lungo, duro e di responsabilità e necessita di una collaborazione a tutti i livelli: docenti, alunni, personale ATA, dirigenza. I temi sono parecchi: i francesi vogliono ricercare le loro origini perchè pare che nella zona di Grenoble vi siano numerose famiglie di origine siciliana. Un altro importante obiettivo del progetto è quello di far crescere la cultura della lettura anche attraverso iniziative di book crossing cioè "rilasciare libri nell'ambiente naturale compreso quello urbano, ovvero dovunque una persona preferisca, affinché possano essere ritrovati e quindi letti da altre persone" (citaz. da Wikipedia). I ragazzi francesi inoltre approfondiranno anche la lettura di autori siciliani famosi in Francia. Qui vorremmo inserirci noi con almeno due iniziative da svolgere al momento della loro visita in Sicilia (marz 2009): 1) realizzare, in accordo con la biblioteca della nostra scuola e l'iniziativa spontanea di tutti, un banchetto di book crossing a cura dei nostri ragazzi il cui scopo è quello di far circolare gratuitamente libri all'interno del nostro Istituto. 2) Approfondire la lettura di un autore siciliano e discutere della sua opera al momento della visita dei francesi; successivamente fare una visita guidata nei luoghi dell'autore del libro scelto. Si era pensato, a tal proposito, al Gattopardo di Tomasi di Lampedusa ma la scelta non è ancora definitiva.
Come vedete molta carne al fuoco. Ma perchè il tutto si realizzi ho bisogno di voi, colleghi, alunni, famiglie perchè, innanzi tutto, è necessario trovare 30 famiglie disposte ad ospitare a casa propria un/a ragazzo/a per una settimana. E' ovvio che gli ospitati resteranno a casa dell'ospitante solo dalle 18.00 circa alle 08.00 dell'indomani mattina per cui l'impegno non è totalizzante. Vi chiedo anzi un comportamento del tutto normale perchè uno degli scopi del progetto è anche quello di socializzare i diversi modi e stili di vita.
Mi aspetto e mi auguro da parte degli alunni e delle loro famiglie una bella risposta come è successo anche per tutte le iniziative di questo tipo svolte a scuola negli anni scolastici passati. Parlate del progetto e fatemi sapere. Sono disponibile a qualsiasi chiarimento sia tramite blog che personalmente a scuola. Chi ha il nr del mio cellulare lo potrà fare anche per telefono. E' un'iniziativa molto eucativa e fa crescere i ragazzi e, perchè no, anche le famiglie .
Aspetto vostri commenti
sabato 4 ottobre 2008
Finalmente il/la primo/a collega
Un abbraccio anche a Chiara, Maria Grazia e Valentina e un ringraziamento per i commenti lasciati. Sì, lo scopo è proprio quello, mettere un filtro, cioè il computer, che ci permetta di essere paradossalmente più sinceri. Un modo per sentirsi protagonisti e cazzeggiare in libertà. Non dimentichiamo però di favorire il contatto diretto tra le persone: guardare negli occhi chi ci parla è importante e ci fa capire molto di più.
Finalmente una collega "anonima" ha lasciato un commento. E' la prima in assoluto. I grandi sono sempre occupati!
So perfettamente di chi si tratta e perciò la invito a leggere attentamente tutti i commenti che troverà all'interno del blog perchè sono trasparenti e fanno riflettere.
Il prossimo post parlerà dei due progetti a cui mi accingo a lavorare insieme ad alcuni colleghi; due ennesime sfide che affrontereremo con i nostri ragazzi. Ci sarà da divertirsi.....
Commento finale: per motivi che non posso qui specificare questo testo non poteva non essere scritto se nn in rosso sangue! Il motivo è nascosto all'interno di questo testo. Buona ricerca
venerdì 3 ottobre 2008
Elogio della vacuità
Eppure la pratica della vacuità non è del tutto inutile. In alcuni casi, per certe persone, soprattutto donne, sarebbe anche terapeutica.
Immagino un dialogo tra una paziente e il suo medico di fiducia:
Dottore: Che problemi ha, signora?
Paziente: Che so, dottore, mi sento molto stressata, la vita mi angoscia, sono sempre triste ed ho una funcia (bocca che si protende in avanti, tipica della donna scocciata sicula) che fa il periplo di monte Pellegrino (circa 10 Km).
Solita visita accurata fatta di controllo pressione, riflessi, sguardo, addome, olio motore etc.
Dottore: Nessun problema, signora, lei soffre della diffusa sindrome detta del "Piritus Abbuttatus" che colpisce prevalentemente le donne.
Paziente: Dottore è grave? Mi devo preoccupare?
Dottore: Niente di preoccupante. Deve semplicemente seguire una breve cura che le prescrivo immediatamente. Si tratta di prendere una compressa di "Vacuità", due volte al giorno da assumere un'ora prima dei pasti, facendola sciogliere lentamente in bocca.
Paziente: Ma dottore io soffro anche di colite, gastrite, duodenite, gastroduodenite, colicogastroduodenite, duodenogastrocolite, coloduodenogastrite diverticolante, con labirintite e scripentamento di maroni di mio marito. Ho bisogno di un gastroprotettivo?
Dottore: Forse suo marito sì. Stia tranquilla. "Vacuità" è assolutamente innocua e non lascia alcuna traccia nell'organismo. Vedrà nel giro di un mesetto lei guarirà e tornerà a sorridere.
Immagino un tale dialogo rivolto a una donna non per maschilismo ma perchè le donne sono spesso troppo serie, avendo avuto il dono e l'onere della riproduzione della specie e dell'allevamento dei figli. Una donna dopo che ha avuto dei figli è seria per contratto. Quindi una buona dose di vacuità non farebbe male. Così, anche nelle relazioni umane, a casa, al lavoro, in giro per negozi, forse si troverebbero più facce rilassate e meno sguardi coperti da occhiali scuri.
Per contro noi maschietti la vacuità la pratichiamo troppo spesso in tutti i momenti della nostra vita e questo le donne ce lo rinfacciano spesso e a ragione. C'è chi della vacuità ha fatto una bandiera, un modus vivendi. Una persona che conosco (e purtroppo non è l'unica dalle nostre parti), non solo si vanta di percepire uno stipendio per non fare assolutamente nulla, ma pratica la vacuità sul posto di lavoro per tutta la durata del servizio con coscienza e dedizione. Sguardo rivolto nel nulla, seduto su una sedia, non fa seriamente nulla per tutta la giornata. Le uniche due cose che lo distolgono sono il sesso (praticato a mio avviso solo a livello di bricolage) e le barzellette (sempre naturalmente a sfondo sessuale) .
Morale: praticare la vacuità intesa come futilità superficiale, frivola, insulsa, purchè assunta in dosi moderate potrebbe essere una terapia antistress utile per molte colleghe (e perchè no anche per qualche collega).
Nel mio piccolo anch'io, nel dedicarmi a questo blog, pratico la vacuità con discreto successo.
Commenti s'il vous plaît.
giovedì 2 ottobre 2008
Salutino
mercoledì 1 ottobre 2008
Ca bouge
Quelli che latitano purtroppo sono gli adulti ma bisogna giustificarli perchè primo non ne capiscono una mazza di computer secondo sono troppo impegnati per perdere tempo con il cazzeggio puro. Io però sono fiducioso, tengo duro e aspetto loro notizie che prima o poi verranno.
Novità? Forse un pensiero sulla notte. Non sono un grande estimatore della notte anche se ha un certo fascino lo riconosco. Ma conosco anche il sapore, l'odore e i colori della mattina presto. Quando ero più giovane e con le figlie si andava in estate in montagna, mi svegliavo presto la mattina e mentre tutti dormivano mi incamminavo nel bosco alla ricerca di odori e profumi. Ricordo perfettamente le piccole fragole raccolte sul bordo dei sentieri. Non perdevi l'inizio del giorno. Non è la stessa cosa se lo si vive dopo una notte di sbattimenti.
Commenti please.
Raccolgo suggerimenti di Andrea e Fefè per cui ci sono novità nella playlist. Profitez-en.
Bonne nuit. Have a nice night. Buena noche.
martedì 30 settembre 2008
Finalmente
Piccola riflessione serale. E' bello comunicare e ricevere mail dal mondo ma proviamo a praticare anche la tecnica dell'approfondimento. Mi spiego. Le mie figlie chattano contemporaneamente con 4, 5, 6 persone. Come si può mai capire meglio il carattere e la personalità di una persona? Tanto più che non la stai guardando in faccia per cui non arrivi a percepire il suo vero stato d'animo. Non sarebbe meglio comunicare uno a uno? Datemi un vostro parere.
Il mondo dipende da quattro banchieri americani
sabato 27 settembre 2008
Cari colleghi
L'anno è appena iniziato e il ritmo di lavoro comincia a crescere. Grosse novità da parte di tutti a cominciare dalla nostra ministra che si sta sbizzarrendo in tutta una serie di iniziative volte, a suo dire, a rendere la scuola più moderna. Secondo il mio modesto avviso si cerca solo di risparmiare e non di investire. E' sempre la solita minestra o ministra. Se alla ministra si aggiunge la Brunetta siamo al completo. Siccome in nanetto (=nano+maledetto) non riesce a fregare i veri fannulloni e i medici compiacenti, se la prende con quelli come noi le cui assenze per malattia si possono contare sulle dite di una mano. Comunque non mi voglio solo piangere addosso. Per questo anno scolastico sto mettendo tanta carne al fuoco. Prima di tutto sto lavorando con i colleghi al mio quinto scambio culturale con una scuola francese. A questo proposito vi invito tutti a collaborare perchè vogliamo fare qualcosa di carino e non una semplice gita d'istruzione. Metà ottobre si parte per la Polonia con il Comenius e mi aspetta la solita sofferenza leggasi conferenza in inglese davanti a una quarantina di colleghi (peggio per loro!). Riuscirà il nostro eroe a farsi capire evitando di gesticolare e soprattutto di perdere la faccia? E infine si riparte con Palermo apre le porte e vediamo anche qui di fare qualcosa di buono. Per oggi ho finito. Aspetto commenti da parte vostra (anche del tipo va chiuiti); vorrei far diventare col tempo questo blog un momento di riflessione seriamente cazzeggiante per cui vi attendo tutti con impazienza. Pensiero Libero a tutti voi.
Giovanni