Vacuus in latino significa vuoto da cui il termine vacante, vacanza. Cercando vacuo sul dizionario lo trovo connesso con frivolo, salottiero, trombone, verbalismo; cercando vacuità il termine è connesso a vuotaggine nel senso di "cosa insulsa, vuota, stupida".
Eppure la pratica della vacuità non è del tutto inutile. In alcuni casi, per certe persone, soprattutto donne, sarebbe anche terapeutica.
Immagino un dialogo tra una paziente e il suo medico di fiducia:
Dottore: Che problemi ha, signora?
Paziente: Che so, dottore, mi sento molto stressata, la vita mi angoscia, sono sempre triste ed ho una funcia (bocca che si protende in avanti, tipica della donna scocciata sicula) che fa il periplo di monte Pellegrino (circa 10 Km).
Solita visita accurata fatta di controllo pressione, riflessi, sguardo, addome, olio motore etc.
Dottore: Nessun problema, signora, lei soffre della diffusa sindrome detta del "Piritus Abbuttatus" che colpisce prevalentemente le donne.
Paziente: Dottore è grave? Mi devo preoccupare?
Dottore: Niente di preoccupante. Deve semplicemente seguire una breve cura che le prescrivo immediatamente. Si tratta di prendere una compressa di "Vacuità", due volte al giorno da assumere un'ora prima dei pasti, facendola sciogliere lentamente in bocca.
Paziente: Ma dottore io soffro anche di colite, gastrite, duodenite, gastroduodenite, colicogastroduodenite, duodenogastrocolite, coloduodenogastrite diverticolante, con labirintite e scripentamento di maroni di mio marito. Ho bisogno di un gastroprotettivo?
Dottore: Forse suo marito sì. Stia tranquilla. "Vacuità" è assolutamente innocua e non lascia alcuna traccia nell'organismo. Vedrà nel giro di un mesetto lei guarirà e tornerà a sorridere.
Immagino un tale dialogo rivolto a una donna non per maschilismo ma perchè le donne sono spesso troppo serie, avendo avuto il dono e l'onere della riproduzione della specie e dell'allevamento dei figli. Una donna dopo che ha avuto dei figli è seria per contratto. Quindi una buona dose di vacuità non farebbe male. Così, anche nelle relazioni umane, a casa, al lavoro, in giro per negozi, forse si troverebbero più facce rilassate e meno sguardi coperti da occhiali scuri.
Per contro noi maschietti la vacuità la pratichiamo troppo spesso in tutti i momenti della nostra vita e questo le donne ce lo rinfacciano spesso e a ragione. C'è chi della vacuità ha fatto una bandiera, un modus vivendi. Una persona che conosco (e purtroppo non è l'unica dalle nostre parti), non solo si vanta di percepire uno stipendio per non fare assolutamente nulla, ma pratica la vacuità sul posto di lavoro per tutta la durata del servizio con coscienza e dedizione. Sguardo rivolto nel nulla, seduto su una sedia, non fa seriamente nulla per tutta la giornata. Le uniche due cose che lo distolgono sono il sesso (praticato a mio avviso solo a livello di bricolage) e le barzellette (sempre naturalmente a sfondo sessuale) .
Morale: praticare la vacuità intesa come futilità superficiale, frivola, insulsa, purchè assunta in dosi moderate potrebbe essere una terapia antistress utile per molte colleghe (e perchè no anche per qualche collega).
Nel mio piccolo anch'io, nel dedicarmi a questo blog, pratico la vacuità con discreto successo.
Commenti s'il vous plaît.
Eppure la pratica della vacuità non è del tutto inutile. In alcuni casi, per certe persone, soprattutto donne, sarebbe anche terapeutica.
Immagino un dialogo tra una paziente e il suo medico di fiducia:
Dottore: Che problemi ha, signora?
Paziente: Che so, dottore, mi sento molto stressata, la vita mi angoscia, sono sempre triste ed ho una funcia (bocca che si protende in avanti, tipica della donna scocciata sicula) che fa il periplo di monte Pellegrino (circa 10 Km).
Solita visita accurata fatta di controllo pressione, riflessi, sguardo, addome, olio motore etc.
Dottore: Nessun problema, signora, lei soffre della diffusa sindrome detta del "Piritus Abbuttatus" che colpisce prevalentemente le donne.
Paziente: Dottore è grave? Mi devo preoccupare?
Dottore: Niente di preoccupante. Deve semplicemente seguire una breve cura che le prescrivo immediatamente. Si tratta di prendere una compressa di "Vacuità", due volte al giorno da assumere un'ora prima dei pasti, facendola sciogliere lentamente in bocca.
Paziente: Ma dottore io soffro anche di colite, gastrite, duodenite, gastroduodenite, colicogastroduodenite, duodenogastrocolite, coloduodenogastrite diverticolante, con labirintite e scripentamento di maroni di mio marito. Ho bisogno di un gastroprotettivo?
Dottore: Forse suo marito sì. Stia tranquilla. "Vacuità" è assolutamente innocua e non lascia alcuna traccia nell'organismo. Vedrà nel giro di un mesetto lei guarirà e tornerà a sorridere.
Immagino un tale dialogo rivolto a una donna non per maschilismo ma perchè le donne sono spesso troppo serie, avendo avuto il dono e l'onere della riproduzione della specie e dell'allevamento dei figli. Una donna dopo che ha avuto dei figli è seria per contratto. Quindi una buona dose di vacuità non farebbe male. Così, anche nelle relazioni umane, a casa, al lavoro, in giro per negozi, forse si troverebbero più facce rilassate e meno sguardi coperti da occhiali scuri.
Per contro noi maschietti la vacuità la pratichiamo troppo spesso in tutti i momenti della nostra vita e questo le donne ce lo rinfacciano spesso e a ragione. C'è chi della vacuità ha fatto una bandiera, un modus vivendi. Una persona che conosco (e purtroppo non è l'unica dalle nostre parti), non solo si vanta di percepire uno stipendio per non fare assolutamente nulla, ma pratica la vacuità sul posto di lavoro per tutta la durata del servizio con coscienza e dedizione. Sguardo rivolto nel nulla, seduto su una sedia, non fa seriamente nulla per tutta la giornata. Le uniche due cose che lo distolgono sono il sesso (praticato a mio avviso solo a livello di bricolage) e le barzellette (sempre naturalmente a sfondo sessuale) .
Morale: praticare la vacuità intesa come futilità superficiale, frivola, insulsa, purchè assunta in dosi moderate potrebbe essere una terapia antistress utile per molte colleghe (e perchè no anche per qualche collega).
Nel mio piccolo anch'io, nel dedicarmi a questo blog, pratico la vacuità con discreto successo.
Commenti s'il vous plaît.
5 commenti:
prof sn rita senta il mio contatto è scritto giusto ma l'email da parte sua nn mi è arrivato..riprovi sarà più fortunato ihihihi by Rita d'angelo
Buonasera Prof.
Sono Mariagrazia 4C..
Ha Un Bellissimo Blog Davvero!!
Vorrei Ringraziarla Perchè Ogni Giorno Ci Regala Tante Perle Di Saggezza Con I Suoi Modi Un Pò "Strani"..
profffff.. eccomi di nuovo qua a romperle le bolsen... qnd nn ho 1 cappero da fare entro nel suo blog ascolto musika leggo e cosi via nn so xke
ma le cose ke scrive sn mlt simpatike ma dette kn fondatezza cioe detto in siculo " babbiannu babbiannu si rici a virità" XDXDXD mi creda nn vedo l'ora di uscire dalla scuola ma no x voi prof o i kompagni (ci mankassi) ma xke onestamente mi sn stankato di sentirmi dire: " agliààà ma un ti fai skifu a diciannovanni ankuara in tiezza" ( tipica frase detta da certuni ragazzi) onestamente nn mi importa nulla xke me ne sbatto xo dentro al mio pikkolo pensando e ripensando ci rimango 1 po maluccio.. le scrivo solo xke lei è 1 delle poke xsone (professori) ke mi ispira fiducia dasempre... cmq ho 1 bella fiorentina fumante sul piatto buon appetito prof.. a presto XDXDXDXD
Se per vacuità vogliamo intendere "leggerezza",allora condivido l'auspicio, perchè ne abbiamo tutti bisogno, ci permetterebbe di guardare alle cose nostre e del mondo con un pò di distacco, quello necessario per cercare di capire ed evitare possibilmente di fare....(il profgiov capirà perchè sto usando i puntini di sospensione).
Ma la parola vacuità mi rimanda ad altri significati e significanti, per esmpio al terror vacuo ed altro che in questo momento sarebbe meglio contrastare fortemente : il senso vacuo delle cose, della vita del proprio sè etc..
Ma... la leggerezza forse potrebbe aiutarci.
ps. noto un certo linguaggio un pò troppo maschilista, anche se con piacere noto un inizio di riflessione sulmodalità di essere maschi.
Rispondo a fefè dicendo che mi preoccupo molto del giudizio delle persone che mi stanno più a cuore, quasi nulla di quello degli stupidi perchè di stupidi in giro ce ne sono sempre stanti. Diceva E.Flaiano, famoso autore del dopoguerra: "La mamma del cretino è sempre incinta". Ricordati cmq che stai costruendo una palazzo , cioè te stesso. E i palazzi non si fanno tutti nello stesso tempo.
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