domenica 31 maggio 2009

Firma per la solidarietà in città

Siamo alla frutta! E che frutta!
Sono entrato in possesso giovedì scorso di un piccolo dépliant in cui si invitano i Palermitani a devolvere il 5x1000 dell'imposta sul reddito a favore dei servizi socioscolastici del comune di Palermo.
Mi chiedo: ma non basta al Comune di Palermo tutte le tasse che versiamo (I.C.I., TARSU, TOSAP, IRPEF, l'imposta comunale e tutte le altre contribuzioni indirette quali multe, pass, ZTL, etc) nelle sue casse? Il sangue ce lo lasceranno o ci chiederanno una piccola trasfusione nella banca del sangue del Comune?
Vi giuro preferirei devolvere il 5x1000 a Arsenio Lupin perchè almeno lui si dichiara "ladro" e tra l'altro "gentiluomo" mentre al Comune, nella sua attuale Giunta, di gentiluomini non ne riesco a vedere neppure uno.
E poi fate sapere al piccolo grande assessore alla Pubblica Istruzione di smetterla di rispondere sempre al cellulare durante le manifestazioni pubbliche. Un pinguino si comporterebbe in modo più corretto!
Piccola freddura. All'ultima manifestazione contro l'attuale sindaco di Palermo, mentre i manifestanti protestavano davanti la sede del comune invitando il sindaco a dimettersi, il nostro primo cittadino è sceso e si è unito al corteo gridando insieme agli altri: "Sindaco, dimettiti!"
Tutti sono rimasti esterefatti e nessuno osava interloquire; poi uno dei contestatari si è avvicinato con aria un pò incazzata apostrofandolo: "Ma scusi non si vergogna di quello che sta facendo?" E l'atro a ribattere: "E perchè mi dovrei vergognare, mica sono io il sindaco!"
(E'proprio necessario utilizzare il colore marrone per scrivere queste cose!)

domenica 17 maggio 2009

La nuova barca del mio amico G

Il mio amico G ha comprato una nuova barca.
La barca del mio amico G è talmente lunga ma talmente lunga che passando da poppa a prua cambia il fuso orario.
La barca del mio amico G è talmente lunga ma talmente lunga che la prua arriva 5 minuti prima della poppa .
La barca del mio amico G è talmente lunga ma talmente lunga che per andare da poppa a prua usa una Yamaha con il n.46 scritto sul cupolino.
La barca del mio amico G è talmente lunga ma talmente lunga che usa il nuovo yacht di Giorgio Armani come barca di servizio per scendere a terra.
La barca del mio amico G ha un motore talmente potente ma talmente potente che la NASA gli ha chiesto di rivenderglielo per il suo nuovo Shuttle.
Se per caso vi trovate a passare da Mondello quest'estate non preoccupatevi: quello che vedete non è un nuovo promontorio emerso improvvisamente dal mare in seguito a chissà quale cataclisma. E' solo la nuova barca del mio amico G.

venerdì 15 maggio 2009

Un petit souvenir

Pour mes amis grenoblois un petit souvenir d'une semaine passée ensemble.
J'ai apprécié le travail fait par mes collègues transalpins qui ont offert toute leur compétence et créativité, réalisant des laboratoires et ateliers vraiment intéressants, qui ont su impliquer élèves et profs.
Puisque je suis obsédé par le temps qui s'écoule, je dirai tout simplement qu'ils nous ont offert ce qu'il y a de plus cher de nos jours c'est-à-dire leur propre temps qu'il ont soustrait à leurs familles, à leurs affaires. Encore un gros merci

domenica 10 maggio 2009

Bernardo

Bernardo vuole andare a Stracazzaro. Vuole assolutamente andare a Stracazzaro, Bernardo. Ma non può andarci da solo, Bernardo. Ha bisogno di un passaggio, Bernardo. Ma non vuole che la gente pensi che sta chiedendo un passaggio, Bernardo. Non vuole dire a nessuno che sta andando a Stracazzaro, Bernardo. Perchè? Chi lo sa? Solo Bernardo lo sa e lo deve sapere solo lui anche se il tutto potrebbe anche rivelarsi una minchiata. Lui ha deciso così, Bernardo!!!
Bernardo allora ti viene a trovare perchè sa che hai un bel carro e che devi partire. Allora Bernardo ti convince, anche se a te di lui non te ne frega niente, che la sua presenza sul tuo carro è assolutamente indispensabile per il tuo viaggio, dal quale risulterai profondamente arricchito perchè lui, Bernardo, ti darà molto di sè. Nel frattempo, mentre tu sei impegnato in altre cose, Bernardo sale sul tuo carro ma continua a non dirti dove sta andando, mentre tu gli hai detto che stai andanto a Scordone, perchè è là che devi andare. Ma Scordone e Stracazzaro non sono nella stessa direzione, e questo Bernardo non te lo dice.
Durante il tragitto Bernardo incomincia, come una mignatta, ad attaccarsi al tuo cervello dicendo:"Perchè non prendiamo questa altra strada? E' più bella e rapida e il viaggio risulterà così più agevole", dice Bernardo. Tu, che non sai nulla di dove ti vuole portare Bernardo, non fai caso a quanto Bernardo ti dice per cui, malgrado i tuoi dubbi e le tue esitazioni ti ritrovi per caso a Stracazzaro, là dove Bernardo voleva andare di tutto principio.
Non solo, ma di fronte alle tue proteste per essere arrivato dove non volevi andare Bernardo ti dirà che lui ha fatto solo quello che volevi tu.
Morale: se incontrate Bernardo non fatelo salire sul carro.
Ah, dimenticavo! Io Bernardo lo conosco bene perchè è salito sul mio carro e mi ha portato dove voleva lui!

mercoledì 6 maggio 2009

Piccolo spazio, pubblicità

Caro amico
ti scrivo di ritorno da un viaggio di lavoro.
Devo dirti che più passa il tempo e meno ho voglia di partire.
No, non è la stanchezza, nè tantomeno il tempo che passa e neppure la voglia di tornare a casa. Niente di tutto questo. Continuo a partire con grande piacere e, in particolare, quest'ultimo viaggio è stato denso di esperienze positive, di momenti toccanti, anche emozionanti e, come ben sai, le emozioni sono la linfa della nostra piccola esistenza.
No, non è la partenza che mi sconvolge quanto piuttosto il rientro!
Ricordo quando ritornavo a casa dai primi viaggi, fatti in compagnia dei miei genitori. La voglia di casa era grande. Mi ricordo bene il rientro con la nave da Napoli, il lento assaporare della vista della città che lentamente si avvicinava, la percezione dapprima dei contorni poi, lentamente, dei dettagli, la cupola del teatro Massimo che si stagliava nella foschia di una mattina d'estate.
Ma il ritorno, oggi non è più felice come lo era allora. Tutt'altro. Se proprio lo dovessi definire lo chiamerei "penoso" perchè è un senso di pena quello che mi accompagna quando rimetto piede nella nostra città, nel vederla retrocedere giorno dopo giorno, inesorabilmente sprofondata in questo limbo del non essere che la sta consumando.
Vedi, Palermo sta morendo e sembra non accorgersene, ritorta com'è nei suoi piccoli battibecchi da cittaducola di provincia, nel suo rinunciare alla ragione, nella sua voglia di molta furbizia e di scarsa intelligenza, nel suo piccolo accontentarsi dell'oggi per rininciare al domani.
E i nostri migliori figli se ne vanno; con il rammarico e la morte in cuore, l'abbandonano rinunciando a coltivare il sogno di un futuro nella città che li ha visti nascere e crescere.
Palermo muore e fa finta di non accorgersene ritorta com'è in se stessa, capitale del regno del nulla.
Sono troppo vecchio per scappare, mio caro, ed è qui che chiuderò il mio libro. Ma tu che non navighi come me sottocosta ma che ti accingi ad intraprendere la grande traversata della vita, cosa aspetti? Spiega le vele! Chi credi ti aiuterà a scrollarti di dosso il fango che ci sta ricoprendo?
Scappa, finchè sei in tempo, lasciaci affondare. Forse quando saremo finiti nel profondo dell'orrido, solo allora, chissà, riusciremo a risalire la china, ritornando a riveder le stelle.
Ma ci vorrà tempo, troppo tempo, tante generazioni che i miei occhi non potranno coprire.