venerdì 10 aprile 2009

A me i piedi, please!

Premetto che è sempre difficile fare il ritratto di una persona, in quanto le varie sfaccettature di un carattere ci impediscono di coglerne la globalità della sua complessità. E' questo, tuttavia, un esercizio che va fatto sia perchè abitua all'analisi, sia perchè ci aiuta, in fondo, a conoscere noi stessi. Senza cadere però nell'esagerazione della psicoanalisi che lascio con piacere agli specialisti come Schiattè, volevo dire Morté, nemmeno, forse Decedé, cakkio non ricordo, può essere Intosté, neppure, ah si ho trovato: Crepet. Dicevo lascio agli specialisti come Crepet l'onere (e i piccioli) della ricerca cosidetta scientifica della psicologia umana; io mi limito a un'analisi magari superficiale ma pur sempre attenta a cogliere quanto meno gli elementi fondamentali di un carattere.
Chi mi sta leggendo penserà, come Totò nel famoso sketch: "Chissà questo dove vuole arrivare!". In realtà la sto prendendo un pò larga perchè vorrei soffermare la mia attenzione sui programmi stile "Amici di Maria De Filippi" che odio profondamente perchè sono una delle cause principali della corruzione della morale corrente perchè instigano alla violenza dei sentimenti. In realtà questo tipo di trasmissioni invitano lo spettatore a schierarsi, ad assumere posizioni o per A o per B (o per C,D etc) e non spingono quindi ad un'analisi della situazione, ad un approfondimento personale dello studio del carattere; ti chiedono solo in modo subdolo: "Con chi stai?".
Una delle consequenze possibili è quella di assumere, nella vita reale, atteggiamenti simili come spesso mi succede assistere durante casi di skazzi all'interno delle mie classi. Ingenuamente pensiamo che tutto si possa risolvere come in un reality, con ciascuno di noi trasformato momentaneamente in opinionista. Dimentichiamo però che l'opinionista è lì perchè pagato e fa la parte oggi dello stronzo che aizza gli animi e domani quella di chi dice "Non ci fu niente, pigghiamuci un bello cafè!".
Ritornando all'analisi dei caratteri delle persone quindi, questa pratica non può essere fatta per imitazione, ma è il frutto di uno scontro quotidiano con la realtà, fatta di situazioni uniche, irripetibilidi e non programmabili, fatta di voluti o inconsci camuffamenti che possono essere colti soltanto di presenza e non solo attraverso la zumata della telecamera che volutamente ti inquadra il piedino agitato di Samantha per farti capire che Samantha è nervosa. Anche perchè Samantha probabilmente il piedino lo sta agitando perchè ha davanti a sè un bel cartello che dice "Samantha: agita il piedino. Ricordati che sei nervosa!"

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