Come tutti sapete il mio abituale mezzo di trasporto, da alcuni anni a questa parte, è uno scooter. L'ultimo in mio possesso è uno Scarabeo 250 dell'Aprilia che utilizzo regolarmente per recarmi al lavoro ma anche per trasporto di persone e/o cose, comprese derrate alimentari, merci deperibili e non, con carichi sospesi, sporgenti e altro.
Ho festeggiato il 40° anniversario di guida di mezzi di trasporto su due ruote e ogni giorno che esco di casa spero sempre di arricamparmi sano e salvo. Ho visto, durante la mia lunga carriera, numerose persone stese per terra a seguito di incidenti stradali e mi auguro sempre di non finire nel novero degli "atterrati al suolo a causa di urto di auto" perchè mentre voli (cosa che mi è già successo per fortuna non con gravi conseguenze ) non sai mai dove andrai ad atterrare.
In verità è lo scooter stesso che ti invita a correre dandoti quel senso di inarrestabilità tipico di chi pensa sempre di farla franca sgattaiolando impunemente all'interno del traffico cittadino, alla faccia degli automobilisti bloccati nel traffico! Sta di fatto però che quasi ogni giorno qualcuno di questi "invincibili eroi" si arricampa a casa dentro un cappottino di legno o seduto su due ruote spinte a mano (leggasi carrozzella) o, se va meglio, con qualche osso rotto (di solito una gamba).
Comunque non intendo qui appallarvi con la saga delle lamentele dello scooterista frustrato quanto piuttosto aiutare tutti i "colleghi" a portare a casa la carcassa integra, dando qualche piccolo suggerimento utile alla bisogna.
Il primo che mi viene in mente è: "Occhio ai conducenti di veicoli commerciali tipo Doblò, Berlingo o altro".
Di solito sono di colore bianco, hanno vetri bruniti e sono condotti prevalentemente da operai specializzati o piccoli artigianati che sfrecciano nelle nostre strade in orario anti e postmeridiano.
Tali veicoli sono altamente pericolosi per una serie di motivi:
1. Essendo dotati di porte e non di portiere posteriori, fornite a loro volta di vetri bruniti non offrono all'ignaro scooterista alcuna informazione visiva sull'attività svolta dal conducente all'interno dell'abitacolo. Quest'ultimo potrebbe (come spesso fa) dedicarsi serenamente a tutta una serie di attività edificanti per lui ma altamente pericolose per gli altri, partendo dalla più banale (s'aggadda al telefono "cu du curnutu ru principali" mentre percorre via della Libertà a 87 Km orari) per arrivare alla più inattesa (prepara il sistema di superenalotto mentre si "sciarria" sempre al telefono ca mugghieri, fumando una sigaretta e scaccolandosi contemporaneamente).
2. Essendo i conducenti di tali veicoli dei sedicenti lavoratori, dipendenti o autonomi, ipoichè affermano di svolgere un'attività lavorativa, sono, per contratto di lavoro, perennemente, costantemente, assolutamente, ineluttabilmente, incazzati neri. E' giusto dire però che il siciliano intende il lavoro come la seconda disgrazia che gli può capitare nella vita (la prima è da camurrìa ra mugghieri, quella con la quale si sciarriava antura. Se, per caso, vi doveste ritrovare, a Palermo, in mezzo ad una manifestazione dei senza lavoro, dei precari o dei disoccupati, ebbene sappiate che quelli che protestano in verità non vogliono un lavoro; vogliono solo uno stipendio, non il lavoro ("'nzamaddìo avissi a carriri malatu"). Quindi dalla mattina alle nove (perchè prima di quell'ora non li si vede in giro ma collocati in qualche bar a fare colazione e/o a giocare qualche "bolletta") sino alle 18 di sera quando si arricampano, cari scooteristi girate alla larga da questi potenziali arrotatori perchè il loro morale è sempre basso anche perchè hasso sempre problemi di "piccioli".
3. Dovete sapere, infine, che i conducenti di tali veicoli, proprio per loro deformazione professionale, sono portati ad andare "all'accurzu", in poche parole non hanno mai tempo da perdere perchè, odiando lavorare, se la annacano per tutta la giornata e quindi sono perennemente in ritardo. Ciò li porta a fare delle manovre inaspettate e inconsulte soprattutto quando intravvedono qualche ingorgo. In questo caso qualsiasi manovra è lecita, dalla "semplice" inversione a U in pieno viale del Fante, al palese tentativo di speronamento per "spirugghiarsela" più rapidamente. E' anche vero che esiste anche l'altro tipo di conduttore quello cioè che se la "annaca" volontariamente perchè così lavora meno e che va alla ricerca spasmodica del più piccolo ingorgo per poter così perdere più tempo per poi telefonare sempre a "du curnutu ru principali" adducendo la scusa che "minchia ru traffico chi c'è". Quest'ultima tipologia di conducente è meno diffuso ma sempre pericoloso perchè rallenta o frena quando meno te lo aspetti quando trova una strada poco intasata o perchè ricorre ai più imprevedibili escamotage per arrivare sempre tardi.
Proprio stasera me ne è capitata una. Percorrevo viale della Liberta col mio Scartabeo; fermo davandi al semaforo di Viale Lazio un grosso camion aspettava di inserirsi in via Libertà in direzione della "Statua" ma la corsia preferenziale era occupata da una serie di autobus fermi a causa del guasto del primo della colonna. Il conducente del camion abbastanza "incazzato" si è attaccato al claxon nella speranza di inserirsi anche lui nella corsia essendo il suo semaforo verde. Quando la colonna ha cominciato a muoversi il semaforo dalla parte del camion è diventato rosso. Allora il camionista senza colpo ferire, malgrado le auto provenienti da via Libertà avessero il verde, ha cominciato a muoversi e, di fronte alle proteste ripetute degli automobilisti, visibilmente icazzato ha detto:
"Minchia, un puozzo stari tutta a nuttata cà pa facciazza vuostra!"