Allora, voglio spiegarvi questi nuovi esami. Parlo a caldo perchè così mi ricordo meglio quello che devo dire.
Piccola premessa. In generale concordo col fatto che in media i ragazzi oggi studiano meno di prima, fatta salva qualche piccola eccezione. Tale andamento, però sarà difficilmente modificabile perchè, cari miei, se vanno indietro i ragazzi vanno egualmente indietro i docenti, sia per quanto attiene alla loro specifica preparazione che per quanto riguarda il loro spessore morale e l'attitudine a leggere e interpretare i ragazzi. Il termine che mi viene in mente è "mediocri": tali mi sembrano le nuove leve di docenti, come tutti quanti inseguiti dalla necessità di soddisfare il proprio io e meno disposti all'ascolto e a spendere tempo per gli altri (quasi sempre gratuitamente).
Fatta salva questa premessa passo all'esame vero e proprio.
Quest'anno ci sono state due modifiche alle quali, stoltamente, non si è dato il peso adeguato:
1) il credito scolastico è passato da un massimo di 20 a un massimo di 25 punti
2) il voto del colloquio orale è passato da 35 a 30 max.
Invariate invece sono rimaste le modalità di attribuzione del bonus, cioè almeno 15 di credito e almeno 70 punti nelle prove, tra scritti e colloquio.
Prima con 37 o 38 allo scritto e con un buon colloquio, da 33 o 32 si arrivava a 70 per cui la commissione aveva la possibilità di attribuire qualche punto in più ai più meritevoli, in considerazione di qualche elemento particolarmente positivo riscontrato.
Oggi se non si ottiene almeno 40 allo scritto sei matematicamente tagliato fuori dal bonus (sperando di poter avere il massimo all'orale naturalmente).
Consequenze: voti alti pochi o pochissimi e la forbice si restringe per cui i voti si appiattiscono tra 60 e 80.
La pu(e)lla di Roma sarà così contenta del "giro di vite di rigore" che contraddistingue il suo ministero ("basta con questo sbraco sinistrorso, recuperiamo i valori morali tradizionali" - disse mentre si faceva una canna). E noi ci siamo caduti con tutti e due i piedi, dando agio alle scuole private di presentare un pessimo prodotto finito supervalutato da commissioni spesso compiacenti, anche per lo spauracchio di eventuali ricorsi.
Siamo stati tutti bravi, quindi come al solito, in particolare noi, docenti delle scuole pubbliche che abbiamo fatto il gioco di chi ci vuole male, dandoci , come spesso accade, la zappa sui piedi! Molti, molti complimenti!
Piccola premessa. In generale concordo col fatto che in media i ragazzi oggi studiano meno di prima, fatta salva qualche piccola eccezione. Tale andamento, però sarà difficilmente modificabile perchè, cari miei, se vanno indietro i ragazzi vanno egualmente indietro i docenti, sia per quanto attiene alla loro specifica preparazione che per quanto riguarda il loro spessore morale e l'attitudine a leggere e interpretare i ragazzi. Il termine che mi viene in mente è "mediocri": tali mi sembrano le nuove leve di docenti, come tutti quanti inseguiti dalla necessità di soddisfare il proprio io e meno disposti all'ascolto e a spendere tempo per gli altri (quasi sempre gratuitamente).
Fatta salva questa premessa passo all'esame vero e proprio.
Quest'anno ci sono state due modifiche alle quali, stoltamente, non si è dato il peso adeguato:
1) il credito scolastico è passato da un massimo di 20 a un massimo di 25 punti
2) il voto del colloquio orale è passato da 35 a 30 max.
Invariate invece sono rimaste le modalità di attribuzione del bonus, cioè almeno 15 di credito e almeno 70 punti nelle prove, tra scritti e colloquio.
Prima con 37 o 38 allo scritto e con un buon colloquio, da 33 o 32 si arrivava a 70 per cui la commissione aveva la possibilità di attribuire qualche punto in più ai più meritevoli, in considerazione di qualche elemento particolarmente positivo riscontrato.
Oggi se non si ottiene almeno 40 allo scritto sei matematicamente tagliato fuori dal bonus (sperando di poter avere il massimo all'orale naturalmente).
Consequenze: voti alti pochi o pochissimi e la forbice si restringe per cui i voti si appiattiscono tra 60 e 80.
La pu(e)lla di Roma sarà così contenta del "giro di vite di rigore" che contraddistingue il suo ministero ("basta con questo sbraco sinistrorso, recuperiamo i valori morali tradizionali" - disse mentre si faceva una canna). E noi ci siamo caduti con tutti e due i piedi, dando agio alle scuole private di presentare un pessimo prodotto finito supervalutato da commissioni spesso compiacenti, anche per lo spauracchio di eventuali ricorsi.
Siamo stati tutti bravi, quindi come al solito, in particolare noi, docenti delle scuole pubbliche che abbiamo fatto il gioco di chi ci vuole male, dandoci , come spesso accade, la zappa sui piedi! Molti, molti complimenti!
2 commenti:
Pensavo che forse è geneticamente sbagliato valutare le potenzialità di una persona attraverso un giudizio numerico...un numero non fa la persona e sopratutto non evidenzia le proprie qualità...ma è proprio la scuola che gira attorno ai numeri ed è per questo che l'insegnamento va sempre più decadendo secondo me..perchè si da valore hai numeri e si è pronti a spararli, quando questi dovrebbero arrivare per ultimi...scuola si...ma come fonte di insegnamento dove alla base prima di tutto ci deve essere un rapporto umano...COSA CHE NON TUTTI PROFESSORI SANNO FARE...Cappero nessuno è imperdibile se solo si provasse ad insegnare diversamente ci sarebbero anche meno ritirati,gente che vale tantissimo questa è solo DISPERSIONE ed a volte paura di essere giudicati....
Parli come un vecchio docente degli anni scorsi. Purtroppo il vento è cambiato e soprattutto c'è molto bla bla, volontà solo esteriore di far vedere che le cose cambiano ma se cambiano non significa che migliorano. Se cambiano i valori di riferimento di una società come è possibile che la scuola resti ancorata a dei valori stile libro Cuore?
Posta un commento