lunedì 2 luglio 2012

Commissioni di esami

La commissione degli esami di Stato è composta da 7 membri: un presidente e tre membri esterni, designati dal Ministero e tre membri interni designati dal consiglio di classe.
Quale è il compito della commissione? Se si tratta di una scuola pubblica statale, a mio parere, la commissione deve solo "ratificare" quello che il consiglio di classe ha già deliberato in sede di ammissione. Deve, in buona sostanza, solo sbrigare la pratica esame senza eccessive "ingerenze" nel lavoro di valutazione svolto dal consiglio di classe alla fine dell'anno.
Qualcuno obietterà di sicuro: "E allora che ci stiamo a fare?  Perché spendere tutti questi soldi per nulla?"
E' ovvio che qui si discute di situazioni chiare e delineate. Si parla evidentemente di candidati che svolgono per intero e con un minimo di decoro, tutte le prove di esame mettendoci l'impegno dovuto. Scene mute o fogli in bianco non possono essere tollerati, evidentemente.
Escludendo questi casi-limite, la commissione quindi non può che confermare il lavoro fatto da colleghi che, nell'arco di un quinquennio hanno cercato di far raggiungere ai ragazzi gli obiettivi formativi e di contenuto delle differenti discipline.
Come può pensare la commissione, avendo a disposizione solo tre prove scritte e un colloquio orale, di avere una quadro chiaro e delineato di ciascun candidato? Come può pensare di giudicare non solo la performance dell'alunno (cosa assai difficile da fare in così poco tempo) ma anche il giudizio valutativo di un intero consiglio di classe?
Il giorno prima, allo scrutinio dei nostri alunni, ci battiamo come leoni per l'ammissione di cani e porci mentre, il giorno dopo, nella veste di commissario, all'improvviso ci trasformiamo in severi giudici togati.
Ricordino i commissari esterni e il presidente che essi stanno giudicando i loro "propri" alunni perché, volente o nolente, gli alunni degli altri o quelli nostri, piaccia o no, provengono dallo stesso sacco di farina.

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