venerdì 31 dicembre 2010

Considerazioni finali


E' proprio, ma proprio necessario farci gli auguri per il nuovo anno?
"Buon inizio e buon principio": che palle! E poi non voglio più sentir pronunciare il verbo "sperare", visto che viviamo (o meglio ci obbligano a vivere) in un "présent continu" ( je suis en train de vivre) detto anche "present continuous" per gli inglesi (I'm living). Che utilità avrebbe (pre)occuparci del futuro cioè di una cosa che non esiste nè mai più esisterà?
Il più saggio dei miei gatti non si occupa del futuro e vive tranquillamente la sua pacifica esistenza senza preoccupazioni di alcun tipo (almeno finchè qualcuno si occupa di provvedere alla sua sopravvivenza).
Un'ultima considerazione. Anche le lingue (italiano, francese, inglese, spagnolo) si sono in pratica già attrezzate alla bisogna utilizzando il presente come forma linguistica atta a parlare del futuro: basta far precedere o seguire il tutto da un appropriato complemento di tempo. Ad esempio: domani, questo pomeriggio, tra un anno vado a....... Completatela voi la frase, a vostro gusto

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