giovedì 2 luglio 2009

Ombre Rosse

Si aggirava circospetto nella prateria, stravolto dalla fatica, grondante di sudore. Scorse a malapena delle ombre rosse che si avvicinavano verso di lui ed immaginò di udire in lontananza lo sferragliare della diligenza lanciata al galoppo, l'urlo di incitamento del conducente e il sibilare sinistro delle frecce dei pellerossa.
-Gli indiani - pensò tra sè e sè - Ci stanno attaccando! -
La sua mente andò immediatamente al film di Joh Ford e si immaginò, novello Joh Vayne, pronto a raccogliere un ennesimo attacco degli Apaches di Geronimo.
Poi un soprassalto, una voce ironica vicino:
- Te l'avevo detto che non hai più l'età. Stattene a casa!-
Era il suo compagno di squadra che, in effetti, non aveva proprio tutti i torti. La prateria in realtà altro non era se non il solito campo di calcetto frequentato settimanalmente, le ombre rosse intravviste, le magliette dei giocatori della squadra avversaria che stavano attaccando, l'urlo di incitamento, semplicemente il richiamo dei compagni che lo invitavano all'attenzione (aveva percepito in particolare una parola che finiva in "...ionito" ed ora sapeva con certezza a cosa essi facessero riferimento) mentre il sibilare non era quello delle frecce, ma semplicemente quello del pallone scagliato violentemente dall'attaccante della squadra avversaria verso la porta che lo aveva appena sfiorato. In quanto alla diligenza, beh quella se l'era proprio sognata!

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