domenica 7 giugno 2009

Perchè te li sei tagliati?

Più divento vecchio e più osservo con raccapriccio l'umanità intorno a me.
Innanzi tutto noto il proliferare di tanti machi. Un bestiario variegato fatto di gente che si ritocca le sopracciglie, si depila, si cosparge di creme ed olezza come una mignotta di periferìa. Alcuni li vedo fotografati su Facebook a torso nudo, in posa da pseudoculturisti, lo sguardo fisso sull'obiettivo della macchina fotografica, come se volessero dire "Quanto so figo!".
Mah, sarà che così deve andare il mondo, ma sta di fatto che queste cose mi lasciano un pò perplesso. Non capisco, o forse capisco troppo.
Sta di fatto che mentre il bello dell'umanità sta nella diversità tra i sessi, questa diversità, almeno in alcuni atteggiamenti esteriori, sembra stemperarsi in un'unità artificiosa in cui i maschi si truccano come delle femminucce, e le femminucce si comportano e parlano come dei lavoratori portuali.
Personalmente ritengo che quello che manca oggigiorno sia la capacità di utilizzare al meglio le parti nobili dell'essere umano e cioè i due aspetti che ci rendono diversi dagli altri esseri viventi che popolano il pianeta, cioè gli animali. Parlo delle capacità di provare sentimenti e di comportarsi da esseri ragionevoli.
Provare sentimenti non ha nulla a che vedere con Maria De Filippi e company; non è il cortile nè tantomeno il dirsi le cose in faccia. Il sentimento è spesso pudore e riservatezza, niente a che vedere con la manifestazione di istinti generati dalla parte del corpo che sta al di sotto della cintola.
E così il comportamento ragionevole che vuol dire misura, riflessione volontà di capire chi ti sta davanti, cosa ti vuole dire e perchè.
E queste sono doti sia maschili che femminili.

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